Ordog – Trail For The Broken
Probabilmente, chi non ha mai ascoltato gli Ordog troverà apprezzabile quest’album, ma chi volesse capire da dove nasce la mia parziale delusione vada a riascoltarsi “Remorse”.
Probabilmente, chi non ha mai ascoltato gli Ordog troverà apprezzabile quest’album, ma chi volesse capire da dove nasce la mia parziale delusione vada a riascoltarsi “Remorse”.
Godetevi questo disco, che fa davvero primavera. Anche perchè le rondini le abbiamo stecchite, e ci rimane un pinguino nella scarpa.
Lavoro only for fans per i tedeschi Enfeeble, sufficente album dal piglio metalcore.
Bell’esordio. Tieniamoli d’occhio.
Opera monumentale ma di qualità superiore, e solo chi è davvero capace riesce ad non annoiare mai l’ascoltatore per la lunghezza di tre dischi, tanto che verrebbe da definirla il “Sandinista” catalano.
Un lavoro dal sapore retrò ma dannatamente coinvolgente
Anche se qui non stiamo parlando dei Primordial, inevitabilmente i fan della storica band irlandese non si faranno sfuggire la possibilità di apprezzare l’ora abbondante di musica di qualità contenuta in “All Hell’s Martyrs” .
“Chandrabindu” è un buon album di hard-prog, impregnato di psichedelia e suoni alternative.
Tra melodie orecchiabili, ritmi veloci e parole spiritose, il nostro musicista dà vita a un album fresco e piacevole
Questa seconda prova sulla lunga distanza della band bresciana è un disco pop orgogliosamente italiano ma del respiro indubbiamente internazionale.
“La Dernière Renaissance” va assaporato con gusto, ad ogni ascolto si scardina lentamente la solidità di ogni singola nota e se ne carpiscono tutte le intrusioni cibernetiche ed elettroniche.
“Ilva” è un’opera sociale, come poche al nostro tempo, che tocca in profondo e smuove davvero tanto, perchè porta a galla con efficacia e pathos i nodi principali della vicenda, e soprattutto fa parlare la gente.
La recensione è un testo valutativo e interpretativo di un’ opera letteraria, scientifica o artistica (come un film, un’opera teatrale e musicale), di cui vengono analizzati gli aspetti contenutistici ed estetici.
In genere le recensioni sono destinate ad un vasto pubblico e vengono pubblicate su riviste e giornali. Il termine deriva dal verbo latino “rĕcensēre” (rĕcensĕo, rĕcenses, recensui, recensum, rĕcensēre) e significa “esaminare”, “passare in rassegna”, “riflettere”.
MA ANCHE NO !
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY (do-it-yourself) hanno una storia lunga e importante nella cultura punk e alternativa. Le fanzine sono state uno dei principali mezzi di comunicazione della cultura punk, offrendo ai fan un’opportunità per esprimere le proprie opinioni e condividere le proprie passioni.
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY sono spesso scritte da appassionati di musica o musicisti stessi, il che conferisce loro un’opinione autentica e appassionata. Le recensioni possono essere estremamente dettagliate e approfondite, spesso includendo informazioni sulle influenze musicali dell’artista, le tecniche di registrazione utilizzate e i temi delle canzoni.
Le recensioni all’interno delle fanzine DIY sono spesso associate al movimento punk e alternativo. Le fanzine DIY sono spesso auto-pubblicate, stampate su carta economica e distribuite in modo indipendente, il che le rende accessibili a un pubblico di nicchia, oppure come noi sul Web.
In generale, le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY offrono un’opinione autentica e appassionata sulla musica, e sono spesso scritte da persone che condividono la stessa passione per la musica. Tuttavia, è importante considerare che le recensioni sono soggettive e che le preferenze musicali variano da persona a persona, su In Your Eyes scriviamo sempre quello che pensiamo… e non avendo lacci o laccetti con nessuno con la massima autenticità.
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