Nibiru – Padmalotus
Tutto qui è occulto, tutto rispecchia un’alterità nascosta, un’attesa febbrile della liberazione dell’uomo dai vincoli, possa essere anche la vita stessa, che non è affatto il bene più prezioso per l’uomo.
Tutto qui è occulto, tutto rispecchia un’alterità nascosta, un’attesa febbrile della liberazione dell’uomo dai vincoli, possa essere anche la vita stessa, che non è affatto il bene più prezioso per l’uomo.
Il trio di casa a Firenze ha svoltato verso sonorità più viscerali, introspettive, acide, ma senza smarrire quella potenza e quell’impatto che, già dagli esordi, avevano convinto tutti.
Gli Entropy O.A.C. piaceranno agli amanti dei suoni alternative in quanto portatori della rabbia e dell’aggressività del metal dai suoni mainstream.
Il live report dell’atteso ritorno in Italia dei Lag Wagon in un formato … che vi stupirà
I dieci brani di questo debutto, nascondendo sotto la ruvida scorza una forte componente melodica e una spiccata propensione per il pop, si rivelano fin da subito un valido ascolto.
Un bellissimo lavoro, capace di rievocare in maniera del tutto personale le sonorità che furono portate alla ribalta negli anni ’70 dalla florida scena tedesca, con nomi quali Klaus Schulze, Tangerine Dream e Popol Vuh, tra gli altri.
Se vi piace l’alternative che sa essere raffinato, questo è l’album che fa per voi.
Abbinare tecnica e pathos in un sodalizio vincente non è da tutti.
Un portale per varcare i confini del nostro mondo ed arrivare in una dimensione psichedelica.
Abbiamo deciso di fare un’intervista semplice e diretta per far conoscere a molti, soprattutto ai non musicisti, una realtà che pochi conoscono, come quella una sala prove di una piccola località in provincia di Salerno, Serradarce.
Un disco che lascia con il dolce in bocca
Interessante ristampa in vinile dell’album d’esordio della band toscana pubblicato originariamente nel 2013.
La recensione è un testo valutativo e interpretativo di un’ opera letteraria, scientifica o artistica (come un film, un’opera teatrale e musicale), di cui vengono analizzati gli aspetti contenutistici ed estetici.
In genere le recensioni sono destinate ad un vasto pubblico e vengono pubblicate su riviste e giornali. Il termine deriva dal verbo latino “rĕcensēre” (rĕcensĕo, rĕcenses, recensui, recensum, rĕcensēre) e significa “esaminare”, “passare in rassegna”, “riflettere”.
MA ANCHE NO !
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY (do-it-yourself) hanno una storia lunga e importante nella cultura punk e alternativa. Le fanzine sono state uno dei principali mezzi di comunicazione della cultura punk, offrendo ai fan un’opportunità per esprimere le proprie opinioni e condividere le proprie passioni.
Le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY sono spesso scritte da appassionati di musica o musicisti stessi, il che conferisce loro un’opinione autentica e appassionata. Le recensioni possono essere estremamente dettagliate e approfondite, spesso includendo informazioni sulle influenze musicali dell’artista, le tecniche di registrazione utilizzate e i temi delle canzoni.
Le recensioni all’interno delle fanzine DIY sono spesso associate al movimento punk e alternativo. Le fanzine DIY sono spesso auto-pubblicate, stampate su carta economica e distribuite in modo indipendente, il che le rende accessibili a un pubblico di nicchia, oppure come noi sul Web.
In generale, le recensioni musicali all’interno delle fanzine DIY offrono un’opinione autentica e appassionata sulla musica, e sono spesso scritte da persone che condividono la stessa passione per la musica. Tuttavia, è importante considerare che le recensioni sono soggettive e che le preferenze musicali variano da persona a persona, su In Your Eyes scriviamo sempre quello che pensiamo… e non avendo lacci o laccetti con nessuno con la massima autenticità.
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