Abske Fides – Abske Fides
Un album che si colloca in ogni caso ben al di là della sufficienza e che potrebbe trovare diversi estimatori tra gli appassionati di sonorità meno convenzionali.
Un album che si colloca in ogni caso ben al di là della sufficienza e che potrebbe trovare diversi estimatori tra gli appassionati di sonorità meno convenzionali.
Resta solo da vedere in quale direzione Dead vorrà eventualmente spingere il suo progetto negli anni a venire, per ora non resta che ascoltare con piacere questo ottimo lavoro.
Benché la band dia la sensazione di trovarsi ancora nella fase “work in progress”, offre davvero alcuni spunti geniali che inducono a promuovere i DWDY incoraggiandoli a proseguire sulla strada appena intrapresa.
Dead Summer Society – Intervista: I Dead Summer Society sono il progetto solista di Mist (Emiliano Santoro), musicista molisano che, nell…
E’ sorprendente la maturità compositiva esibita dalla band in ogni brano, dando vita così a una raccolta di brani splendidi
Lykaion – Nothin’ But Dead: Davvero notevole il filotto di uscite di qualità presentato in questo 2012 dalla Bakerteam, ancora più apprezzabile dato…
Graveflower – Return To The Primary Source: Chiudete gli occhi e lasciatevi cullare dalle note dolenti di My Turn, brano che dopo un intro acustica lascia …
Certamente questo primo assaggio mostra una band dalle idee molto chiare, per quanto certo non innovative
Quest’album possiede secondo me, tra gli altri pregi, quello di essere appetibile anche per un pubblico non di “settore”, intendendo con questo che, anche chi non fosse avvezzo alle tipiche sonorità del doom, potrà apprezzare compiutamente la grande musica racchiusa all’interno di “In Onirica”.
Ci troviamo davanti a un disco dalla qualità inusuale che, nonostante una durata superiore all’ora, è del tutto privo di momenti morti o di tracce semplicemente interlocutorie.
Gli Whales And Aurora con questo esordio esplodono come una supernova all’interno di una scena italiana che mai come in questo momento vede emergere band dall’enorme potenziale
“Munus solitudinis” è un’esperienza sonora che respingerà senza alcuna misericordia chiunque vi si avvicini privo della necessaria “conoscenza” che il funeral impone, ma che, al contrario, attrarrà come una falena chi possiede la sensibilità per farsi avvolgere dalle spire di questo puro concentrato di angoscia esistenziale.
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