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Stefano Cavanna

Come la maggior parte dei nati negli anni Sessanta, la mia formazione musicale, come ascoltatore, è stata segnata principalmente dal progressive rock, almeno fino al decennio successivo, quando ho iniziato ad essere attratto da sonorità più cupe; da lì si è aperta una galassia di note fino ad allora sconosciute, con la scoperta della darkwave e del gothic rock. Ma il vero colpo di fulmine è arrivato dall'ascolto di Forest Of Equlibrium dei Cathedral, l'album che ha spalancato le porte dei sepolcri da cui sono scaturite prima le sonorità gotiche dei primi Anathema e My Dying Bride, e poi quelle più funeree provenienti dalla Finlandia con Shape Of Despair e Skepticism, un passo decisivo e irreversibile verso quegli abissi sonori che non ho più smesso di frequentare. Questa passione si è concretizzata con la scrittura del libro "Il Suono del Dolore - Trent'anni di Funeral Doom", pubblicato da Tsunami Edizioni nel 2023.
https://facebook.com/stefano.cavanna.1
Recensioni

Inner Sanctvm – Christi Testamenta

Nel complesso questo è un disco che, oltre a non deludere chi ama questo tipo di sonorità, si rivela di gran lunga superiore a certi lavori pretenziosi ma di relativa qualità e di ancor più dubbia genuinità pubblicati ultimamente.

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Recensioni

Mechina – Empyrean

E’ sempre una piacevole sorpresa scoprire perle che giacciono sepolte nel sottobosco underground un po’ in tutto il mondo: l’ascolto di Empyrean dei Mechina in questo senso è stato un vero fulmine a ciel sereno.

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Recensioni

Tystnaden – Anima

Tystnaden – Anima: Dopo quasi un decennio di attività, i friulani Tystnaden al terzo disco fanno centro con un lavoro che, con molta…

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Interviste

Dordeduh – Intervista

Dordeduh – Intervista: Nel 2006 “Om” dei Negura Bunget venne salutato come una delle migliori opere del decennio, in grado di fondere magicamen…

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Recensioni

Doomed – In My Own Abyss

Il secondo lavoro di Pierre conferma pienamente le già ottime sensazioni destate nell’esordio, grazie anche a una contiguità stilistica, quasi inevitabile direi, visto il breve intervallo di tempo trascorso tra l’uscita dei due dischi.

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Recensioni

Amenra – Mass V

Mass V entra sotto pelle in maniera lenta ma letale, rendendo il suo ascolto un’esperienza terrificante, straniante e appagante allo stesso tempo; ognuno proverà queste sensazioni in misura diversa secondo la propria sensibilità e il tipo di approccio, ma difficilmente si potrà restare indifferenti.

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