Nude – Plastic Planet
Orecchiabile, ruffiano, ballabile, adorabile: in sintesi, un gradissimo disco che può e deve mettere d’accordo tutti coloro che amano la buona musica, indipendentemente dal genere favorito.
Orecchiabile, ruffiano, ballabile, adorabile: in sintesi, un gradissimo disco che può e deve mettere d’accordo tutti coloro che amano la buona musica, indipendentemente dal genere favorito.
I francesi Surtr sono una band di formazione recente e Pulvis Et Umbra è già il loro secondo full-length in tre anni; nonostante l’ancor giovane età, il loro leader Jeff Maurer ha alle spalle una notevole esperienza maturata in diverse band transalpine.
Gli Spektr si muovono costantemente sul sottile confine che separa la creatività e l’estro compositivo dalla sperimentazione fine a se stessa.
Il deathcore dei milanesi Mechanical God Creation riconcilia con un genere che in molte circostanze viene esibito nella sua versione più sterile e pericolosamente ripiegata su se stesso.
Quaranta minuti di rara intensità che spiccano decisamente in un panorama nel quale la recente riscoperta e rivalutazione del thrash fornisce talvolta risultati asfittici e oggettivamente sopravvalutati.
Curioso split album che vede impegnate due band piuttosto lontane tra loro per estrazione geografica e musicale.
Un growl efficace e un suono di chitarra diluito e alla costante ricerca della giusta melodia da incastonare all’interno di atmosfere opprimenti sono gli ingredienti che fanno di “On The Verge …” un disco riuscito e convincente.
Notevole prova di forza da parte degli esordienti Xenosis, giovane band britannica in forza alla label nostrana Wormholedeath, tramite la proposta di un progressive death che tiene fede all’etichetta in virtù di continui cambi di tempo e di atmosfera nel corso di tutta la durata di Of Chaos And Turmoil, senza perdere mai di vista la componente estrema del sound.
Piacevole scoperta questo Wallachia, progetto solista del polistrumentista norvegese Lars Stavdal, alle prese con un symphonic black metal intrigante e tutt’altro che scontato.
I Porta Nigra, al loro esordio, si possono considerare già molto di più di una realtà da tenere sotto attenta osservazione.
Gli Oblivion sono una delle circa 30 band che in ambito metal hanno adottato questo monicker (fonte “Encyclopaedia Metallum”); fortunatamente i nostri hanno scelto come elemento distintivo quello più importante e meno scontato: la qualità della propria musica.
il “depressive-blackgaze” proposto dai Dreariness si dipana in maniera naturale mantenendo sempre viva la tensione emotiva.
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