Gjendød – Gjendød
I Gjendød sono un duo norvegese dedito ad una forma di black metal che si rifà in tutto e per tutto all’epoca in cui il genere prese vita.
I Gjendød sono un duo norvegese dedito ad una forma di black metal che si rifà in tutto e per tutto all’epoca in cui il genere prese vita.
Un lavoro interessante, nel complesso, che lascia ancora diversi spazi di manovra ai Somnus Aeternus, i quali sembrano ancora combattuti nella scelta tra una proposta più lineare ed un’altra un meno convenzionale ma nel contempo più dispersiva.
I Mist Of Nihil si dedicano con ottimi risultati al recupero di sonorità gothic/death doom, immettendo in questo loro lavoro influssi provenienti in gran parte dalla scena scandinava e riuscendo a creare un intrigante mix tra le ritmiche dolenti ed evocative del doom e le repentine ed ariose aperture del death melodico
Nulla si sa della band, che potrebbe anche essere il progetto di un singolo musicista, se non la sua provenienza, ma la musica contenuta in questo demo ci comunica che chi ne è autore riesce a trasmettere con efficacia una sua personale ed atroce visione dell’esistenza e, per ora, tanto basta.
The Unknown è uno degli ascolti obbligati per chiunque sia alla ricerca di musica coinvolgente dal punto di vista emotivo e qualitativamente impeccabile anche perché, francamente, oggi è molto difficile trovare di meglio.
Gli Exterminas, con Dichotomy, offrono davvero una bella prova, nella quale la pressoché inevitabile adesione agli stilemi del genere viene abbondantemente compensata dalla convinzione e dalla perizia con la quale è stata affrontata.
Salutiamo con moderata soddisfazione il ritorno dei Dark Suns con un album ricco di luci ma anche di diverse ombre.
Pur mantenendo per lo più tratti malinconici, il sound dei The Extinct Dreams non appare mai disperato, ma mantiene una sorta di luminosità che crea un efficace contrasto con le partiture tipicamente dolenti del doom
Una band capace di esibire in maniera cristallina il proprio valore, pubblicando uno dei propri dischi migliori quando realtà dalla storia altrettanto lunga appaiono spesso sbiadite copie di ciò che furono.
I tre lunghi brani si dimostrano del tutto complementari, risultando ineccepibili per esecuzione e vis compositiva
Un ottimo split album che mostra due maniere differenti, ma complementari, di maneggiare la materia ambient.
Una serie di belle canzoni, eseguite con la dovuta competenza ed ammantate di un sottile un velo di malinconia, ovvero tutto ciò che serve per fare di questi tre quarti d’ora di musica la gradevole colonna sonora di giornate particolarmente uggiose.
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