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Stefano Cavanna

Come la maggior parte dei nati negli anni Sessanta, la mia formazione musicale, come ascoltatore, è stata segnata principalmente dal progressive rock, almeno fino al decennio successivo, quando ho iniziato ad essere attratto da sonorità più cupe; da lì si è aperta una galassia di note fino ad allora sconosciute, con la scoperta della darkwave e del gothic rock. Ma il vero colpo di fulmine è arrivato dall'ascolto di Forest Of Equlibrium dei Cathedral, l'album che ha spalancato le porte dei sepolcri da cui sono scaturite prima le sonorità gotiche dei primi Anathema e My Dying Bride, e poi quelle più funeree provenienti dalla Finlandia con Shape Of Despair e Skepticism, un passo decisivo e irreversibile verso quegli abissi sonori che non ho più smesso di frequentare. Questa passione si è concretizzata con la scrittura del libro "Il Suono del Dolore - Trent'anni di Funeral Doom", pubblicato da Tsunami Edizioni nel 2023.
https://facebook.com/stefano.cavanna.1
Recensioni

Ultra – Violence – Privilege To Overcome

Nel parlare di questo disco non si può prescindere dall’osservare ciò che propone la scena thrash attuale: a fronte della strenua resistenza, spesso con buoni risultati, da parte dei nomi più consolidati (Testament e Kreator su tutti), c’è da rimarcare il prepotente ritorno delle sonorità old-school, sovente dall’ottima resa ma che, per forza di cose, non possiedono le caratteristiche necessarie per contribuire allo sviluppo del genere.

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Recensioni

Kaledon – Altor: The King’s Blacksmith

I Kaledon dimostrano come sia possibile, anche dopo anni di attività, continuare a progredire e a migliorarsi quando la passione rende l’incisione di un nuovo disco la finalizzazione di un processo creativo e non la periodica timbratura di un cartellino.

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Mesmerize – Paintropy

I lombardi Mesmerize hanno alle spalle una storia già abbastanza lunga, fatta di cinque dischi usciti tra il 1998 e il 2005; dopo otto anni, arriva finalmente il seguito su lunga distanza di “Stainless”.

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Recensioni

A2athot – Trust Your Ear

Accade frequentemente di imbattersi in band che richiedono una recensione presentando la propria musica come se si avesse a che fare con i nuovi astri della musica mondiale, salvo poi dover constatare che tali ambiziosi intenti si scontrano con una qualità risibile e lontana anni luce dai modelli dichiarati.

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Empyrios – Zion

Ignorare questo disco è un reato perseguibile penalmente, non potendo peraltro fare a meno di notare che lo stato di salute del metal italiano appare davvero ottimo e, purtroppo, in netta controtendenza rispetto a quello del paese.

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Dementia Senex – Heartworm

“Heartworm”, nei suoi diciassette minuti, mostra una band dedita ad un post-metal/hardcore dai tratti piuttosto aggressivi ma sufficientemente vario e ricco di spunti melodici tutt’altro che trascurabili

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Aosoth – Iv : An Arrow In Heart

Gli Aosoth hanno raggiunto uno status invidiabile grazie a una discografia costellata di album convincenti all’insegna di un black avanguardistico di non facile fruizione ma di grande profondità e consistenza.

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Beyond Mortality – Infected Life

“Infected Life” si dipana intensamente attraverso le sue brevi dodici tracce senza mostrare evidenti segni di stanchezza e lasciandosi riascoltare volentieri anche a breve distanza

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