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Stefano Cavanna

Stefano Cavanna

Come la maggior parte dei nati negli anni Sessanta, la mia formazione musicale, come ascoltatore, è stata segnata principalmente dal progressive rock, almeno fino al decennio successivo, quando ho iniziato ad essere attratto da sonorità più cupe; da lì si è aperta una galassia di note fino ad allora sconosciute, con la scoperta della darkwave e del gothic rock. Ma il vero colpo di fulmine è arrivato dall'ascolto di Forest Of Equlibrium dei Cathedral, l'album che ha spalancato le porte dei sepolcri da cui sono scaturite prima le sonorità gotiche dei primi Anathema e My Dying Bride, e poi quelle più funeree provenienti dalla Finlandia con Shape Of Despair e Skepticism, un passo decisivo e irreversibile verso quegli abissi sonori che non ho più smesso di frequentare. Questa passione si è concretizzata con la scrittura del libro "Il Suono del Dolore - Trent'anni di Funeral Doom", pubblicato da Tsunami Edizioni nel 2023.

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Recensioni

Velvet Cut – Electric Tree

I finlandesi Velvet Cut , attivi da oltre un decennio, con questo loro quarto lavoro paiono aver trovato la giusta consacrazione, quanto meno in patria, a livello commerciale.

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Recensioni

My Tin Apple – The Crow’s Lullaby

E’ difficile credere che gli autori di un disco dai tratti raffinati come The Crow’s Lullaby abbiano dato alle stampe, solo qualche anno fa, un lavoro intitolato “ORA”, dedito ad un ben più roccioso death/thrash,

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Recensioni

Epicrenel – The Crystal Throne

The Crystal Throne non è un lavoro disprezzabile, considerando anche che si tratta di un esordio, ma proprio per questo viene da pensare che il passo effettuato sia stato un po’ prematuro

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Demonic Death Judge – Skygods

Una prova sorprendente per qualità e chiarezza delle idee riversate in questa cinquantina di minuti che volano via in un amen, proprio grazie alla capacità dei finnici di comporre brani dotati di profondità, pur senza rivelarsi eccessivamente ostici ai primi ascolti.

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Recensioni

Indicative – Indicative

Qui c’è tanta musica di buona qualità e una tale quantità di idee che, se meglio focalizzate, potrebbero consentire in futuro alla band palermitana di ritagliarsi spazi importanti all’interno della scena alternativa.

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Recensioni

Darkestrah – Manas

“Manas” è un irrinunciabile viaggio, musicale e mistico, in un’epoca remota e in luoghi lontani, non solo geograficamente; un disco come questo non può passare senza lasciare alcuna traccia, concedetegli una possibilità e ne resterete fatalmente incantati …

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