Ennui – Falsvs Anno Domini
Gli Ennui, dopo tre anni di vita ed altrettanti full length, dimostrano di avere le carte in regola per sedersi al tavolo con i grandi del funeral-death doom.
Gli Ennui, dopo tre anni di vita ed altrettanti full length, dimostrano di avere le carte in regola per sedersi al tavolo con i grandi del funeral-death doom.
La sfida lanciata non è facile da vincere ma a Red Sky non difettano né il talento né la convinzione per riuscire nell’impresa
Un sentore di perenne tragedia aleggia su un lavoro che letteralmente si trascina per una cinquantina di minuti, materializzando l’immagine di un’anima dal penoso incedere provocato dal peso insostenibile dell’esistenza.
Quando una band di questo spessore regala quasi due ore di musica magnifica è più facile perdonargliene tre quarti d’ora non brutti ma francamente superflui, per cui Songs From The North va accolto con la massima soddisfazione
Primo album per questo duo ateniese dal monicker non proprio agevole da pronunciare, dedito ad una forma di black metal piuttosto interessante.
Chi ama il gothic doom avrà di che bearsi dell’operato dei bravi Weeping Silence, capaci di regalare una cinquantina di minuti di musica raffinata e melodica ma nel contempo rivestita di una robustezza ragionata e mai fine a sé stessa .
The Dying Beauty ha tutte le carte in regola per soddisfare chi ricerca un approccio più emotivo che fisico al black metal
Un disco discreto che non rende ancora al meglio le potenzialità delle Nyx.
I Thyrgrim non sono forse tra i migliori in assoluto del lotto, ma la loro interpretazione del genere è quanto mai soddisfacente e Dekaden è un disco che non deluderà chi apprezza il black nella sua forma più genuina ma nel contempo sentita ed appassionante.
Uno stimolante scambio di opinioni con uno dei migliori musicisti in circolazione sul pianeta: il suo nome è Mick Moss e la sua cretura si chiama Antimatter … buona lettura
Questo stuzzicante connubio tra black metal e musica araba non è affatto qualcosa di banale, possa piacere o meno, e se sviluppato ulteriormente, potrebbe portare in tempi brevi a risultati sorprendenti.
Strange Rites of Evil non delude, grazie ad un pacchetto di brani eccellenti che, pur restando entro schemi consolidati, regalano il tipico olezzo dolciastro dei fiori in decomposizione in piccoli cimiteri dimenticati e si rivelano l’ideale accompagnamento musicale di una danza macabra dei quali i nostri gli sono gli interpreti d’elezione.
Questo è un negozio di prova — nessun ordine sarà preso in considerazione. Ignora