The Morningside – Yellow
Non si può che apprezzare l’operato di questa band che continua, un po’ sottotraccia, a sfornare da un decennio lavori di pregevole fattura meritevoli sicuramente di una maggiore attenzione
Non si può che apprezzare l’operato di questa band che continua, un po’ sottotraccia, a sfornare da un decennio lavori di pregevole fattura meritevoli sicuramente di una maggiore attenzione
All That Is Beautiful è senz’altro un buon album, anche se appare difficile che possa conquistare qualcuno che non sia del tutto addentro al genere, restando destinato, quindi, ad ascoltatori disposti a farsi erodere in maniera lenta ma inesorabile.
Interpretazione convincente di uno sludge/black/doom che pare avere ancora dei discreti margini di manovra.
I Chalice Of Suffering non possono ancora essere collocati sullo stesso piano delle diverse band dalle quali traggono ispirazione, ma si attestano tranquillamente nello status di realtà di sicuro interesse, in grado di soddisfare il palato degli appassionati di queste sonorità.
La scelta di proporsi con un’uscita ancora dal minutaggio limitato appare del tutto condivisibile, proprio perché la fretta è nemica della qualità ed il tempo non può che lavorare a favore dei Locus Animae.
I quasi settanta minuti di musica riversata in Blood. Stone. Sun. Down. non stancano affatto, dimostrando l’assoluta bontà della proposta e la brillantezza compositiva dei Vuolla
Un capolavoro in grado rendersi appetibile anche a chi, pur non frequentando in maniera assidua questo genere, sia in grado di assimilare le emozioni offerte da una musica solo apparentemente semplice ma che arriva dritta al cuore, trovandovi una sua stabile dimora.
Questo nuovo progetto di Bruno A., denominato Soundscapism Inc., è una sorta di scarnificazione di ciò che furono i Vertigo Steps, dei quali viene mantenuta l’aura intimista privandola però di gran parte delle sue pulsioni rock
Uno split album che esibisce due maniere diverse ma ugualmente efficaci nel gestire le pulsioni più oscure, veicolandole splendidamente in forma musicale.
Un’opera gradevole e che non annoia, ma che non consentirà agli Svarttjern di emergere con decisione nello sterminato gruppone delle band dedite al black metal.
Il post metal/shoegaze, intriso di una robusta componente depressive black, offerto da Germ è decisamente ben eseguito, intenso e dal notevole gusto melodico
Quando due band di San Diego dedite al rock psichedelico uniscono le loro forze per dare vita ad uno split album, non può che scaturirne oltre mezz’ora di musica dall’alto tasso lisergico.
Questo è un negozio di prova — nessun ordine sarà preso in considerazione. Ignora