Jupiter Lion – Brighter
I nostri tre viaggiatori cosmici sono sempre su binari galattici con la loro fantastica sintesi di psichedelia, krautrock, post punk, jazz e pre-techno alla Kraftwerk.
I nostri tre viaggiatori cosmici sono sempre su binari galattici con la loro fantastica sintesi di psichedelia, krautrock, post punk, jazz e pre-techno alla Kraftwerk.
Questo disco è un’autentica perla di un viaggiatore sonico che ci ha regalato e ci regalerà molte gioie, dandoci nuove coordinate per nuovi territori.
Non è un’opera che inaugura un nuovo genere od una nuova tendenza, ma è un Ep che elettrizza e conquista con la sua ruvidezza, con la sua potenza controllata e distillata, con i testi mai noiosi e vicini al surrealismo.
Il suono è il punk rock classico degli anni novanta, in stile Derozer e Fat Wreck, con testi che parlano di quotidianità e ribellione.
Duo di musica pesante e pensante da quel di Bergamo.
Myles è un grande cantante di soul vecchio stampo, con decisi sconfinamenti in campo pop, proprio come le antiche stelle del soul.
Questi ventimigliesi hanno una superiore capacità di comporre e stanno crescendo moltissimo da un disco all’altro.
Seph porta la techno in territori inconsueti ma realmente tecnologici, riportando questo genere alla sua missione di catturare il rumore per trasformarlo in musica.
Otto pezzi che si snodano in una storia musicale deep house che vi rimarrà impressa in mente.
Graditissimo ritorno di un grande maestro di ritmi, Carmine Bainmass da Napoli.
La loro autodefinizione di Arctic Desert Rock mi sembra calzi a pennello.
Dopo il grande successo di “A Eulogy For The Damned” ritornano i ragazzi londinesi con un altro disco davvero fantastico.
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