Adventure With The Saint Episode N° 14 Escape Route
Adventure With The Saint Episode N° 14 Escape Route: The Saint and Lady Barracuda together again for a new adventure. The world of crime is warned!
1) Eric Burdon & T…
Adventure With The Saint Episode N° 14 Escape Route: The Saint and Lady Barracuda together again for a new adventure. The world of crime is warned!
1) Eric Burdon & T…
Come di consueto il gruppo, sia pur ancorato alla miglior tradizione rock’n’roll, dimostra la varietà della sua proposta con 15 pezzi che sanno pescare in un ventaglio molto ampio di prestigiose influenze.
Questi pezzi, con un paio di cesellature qua e là, possiedono un potenziale “commerciale” tutt’altro che sottovalutabile
In poche parole qui non troverete proprio niente di nuovo, nessuna traccia di hipster, niente nuovi splendidi orizzonti verso i quali incamminarsi, soltanto del vecchio e stancante rock’n’roll, soltanto la musica più elettrizzante che esista.
Poche chiacchiere, chiunque sia appassionato del blues più vero, quello legato alle tradizioni ma scevro da ogni revivalismo, non può fare a meno di questo disco.
“Junkfood Forever, Bedtime Whatever” si dimostra album divertente e variegato.
Quando si unisce a dei comprovati cavalli di razza, quali gli immarcescibili The Sick Rose, un mostro sacro del genere quale l’italo-australiano Dom Mariani, si può essere certi che il risultato finale sarà fra i più soddisfacenti.
In occasione del trentennale dell’uscita di quel autentico capolavoro che fu “All Black and Hairy”, album di debutto dei Gravedigger V, Area Pirata licenzia questo 7″ contenente la cover del brano di Screaming Lord Sutch che darà il titolo all’intero ellepì e una versione grezza ed embrionale di un pezzo storico quale “Spooky”.
Andate dunque alla scoperta della scena sixties del paese iberico poiché quello che sentirete vi farà sobbalzare dalla sedia e vi porterà a piazzarla poco al di sotto di quelle universalmente più rinomate.
Le band coinvolte ricoprono tutto lo spettro dei suoni garage, surf e psichedelia ed il loro valore è mediamente molto elevato con qualche pezzo decisamente sopra la media.
Dire che gli Steeplejack siano gli stessi del 1988 sarebbe un errore e francamente, visto il lasso di tempo intercorso, non sarebbe neanche generoso nei loro confronti, resta il fatto che questo album ce li riconsegna in buona forma
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