Dragonfly – Atlas
Gli argentini Dragonfly, di pianta in in Spagna e arrivati al quarto full-length, si dimostrano bravi nel plasmare la materia power con un album tutto sommato gradevole.
Gli argentini Dragonfly, di pianta in in Spagna e arrivati al quarto full-length, si dimostrano bravi nel plasmare la materia power con un album tutto sommato gradevole.
Può un genere essere racchiuso in appena due dischi? A mio parere si, almeno per quanto riguarda il prog metal.
Colpo gobbo dei Burning Kingdom di Manuel Soanne, che per il loro esordio reclutano Danny Vaughn dei Tiketto alle vocals e ci propongono questa raccolta di brani hard rock, dove chitarra e voce sono protagoniste assolute di un lavoro piacevole e, a tratti, esaltante nei pezzi più diretti e groovy.
Nel power metal, genere dove ormai sbocchi musicali per distinguersi alle band non ne sono rimasti più, per piacere basta mettere sul piatto musicisti validi, un buon cantante e un’ottima produzione.
Torna sul mercato I Gehenna, una delle band che nei primi anni novanta tanto ha dato per la scena black metal norvegese e autori, all’epoca, di due capolavori che contribuirono a divulgare il verbo della fiamma nera come “Seen Through The Veils Of Darkness” e “Malice”.
Se siete convinti che, per sentire un buon disco di death melodico, bisogna assolutamente rivolgersi alle band scandinave, ci sono i Black Rage, band italianissima con base a Milano, che con il loro lavoro vi faranno cambiare idea.
Madrid: dalla capitale spagnola giungono i Dawn Of Tears, freschi di firma con l’etichetta finlandese Inverse Records e autori di un death metal melodico che ricorda neanche tanto velatamente alcune delle band guida del sound scandinavo come Dark Tranquillity, Sentenced e Children Of Bodom, senza rinunciare ad un tocco gothic, come si evince già dalla copertina.
No, scusate , non siamo nel 1986 a Los Angeles, ma nel 2013 nella terra dei grandi laghi; eh sì, perché i Santa Cruz con il loro esordio ci riportano agli anni d’oro del Sunset Boulevard, e lo fanno con un dischetto bomba.
I Twilight Of The Gods nati come cover band dei seminali Bathory, hanno tutto per essere definiti super gruppo, almeno per quanto riguarda il metal estremo.
Debuttano su Do Or Die Records gli heavy-doom metaller Relentless, band di Chicago dedita ad un doom di stampo classico, accostabile alle sonorità dei Saint Vitus.
Ma che bel disco e che band, questi Elegy Of Madness! Il quintetto pugliese esce in questi giorni,con il secondo full-length, prodotto dalla Wormholedeath, con un gioiellino di symphonic gothic metal davvero ben eseguito e cosa non da poco, cantato in maniera divina dalla novella Tarja, Anja Irullo.
Questo disco ha tutto per entrare nel cuore degli appassionati del genere, a partire dalla bellissima copertina per arrivare ovviamente ai brani, tutti di eccellente livello.
Sarò sincero, non sono mai stato un fan dei System Of A Down, alla band di origine armena ho sempre preferito la pesantezza allucinata dei primi dischi dei Korn, i ritmi industrial degli Static X o lo spirito hard rock di band come Disturbed e Soil.
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