Revolution Road – Revolution Road
Tempi bui gli anni ‘90 per l’hard rock classico e melodico.
Tempi bui gli anni ‘90 per l’hard rock classico e melodico.
La Svizzera, paradiso fiscale, terra del famoso cioccolato e patria di costosissimi orologi, ha da sempre regalato al metal e all’hard rock band di valore più o meno in tutti i generi, a volte andando anche oltre, con nomi che hanno fatto storia come Celtic Frost, Coroner e Samael nel metal estremo, The Young Gods nel rock alternativo e Krokus e Gotthard sul versante hard-melodico.
Un’intro acustica ci dà il benvenuto nel mondo dei Neptune, dove regna incontrastato il death metal melodico di chiaro stampo scandinavo.
L’esordio degli austriaci Circle Of Illusion, è un tuffo nella musica degli ultimi quaranta anni, catalogarlo solo come progressive non rende giustizia a questo lavoro dove vengono miscelati sapientemente generi musicali diversi e addirittura agli antipodi come rock, pop, jazz, funky, metal e, naturalmente, prog.
La Wormholedeath immette sul mercato il secondo album dei belgi Age Of Torment, band dedita ad un death/metalcore di razza, con molti spunti interessanti, pregevole a livello di produzione ed arrangiamenti e complessivamente valido nel songwriting.
I Feared non sono altro che il progetto di Ola Englund, chitarrista di talento agli ordini dei Six Feet Under, qui in veste anche di compositore e produttore, aiutato da musicisti di tutto rispetto della scena estrema.
Il quarto full-length dei tedeschi Verdict è stato registrato e mixato da Dan Swano.
Potrei tranquillamente finirla qui la recensione di The Meaning Of Isolation, tanto e’ sinonimo di qualità la presenza del musicista, produttore e compositore svedese, già leader degli immensi Edge Of Sanity, nonchè colpevole di aver contribuito alla nascita di quel genere che la storia metallica conosce come death metal melodico.
Seconda cerimonia sabbatica per i piemontesi Firelord, dopo il mini cd “The Burning” del 2011.
Raggiungono il traguardo del secondo disco i death metallers Hateful, trio modenese autore di un massacro sonoro dal titolo Epilogue Of Masquerade.
In questi anni di decadenza politica e sociale in cui e’ scivolato il bel paese, il metal si e’ trasformato in una sorta di gallina dalle uova d’oro e non passa giorno senza trovarmi tra le mani un lavoro di una band Italiana meritevole di attenzione, molte volte andando oltre le più rosee aspettative.
Un lavoro che non potrà non piacere sia agli amanti del metal classico sia ai fan del death melodico.
I Savior From Anger sono il progetto del polistrumentista napoletano Marco Ruggiero che, in questo lavoro, si occupa di tutti gli strumenti e delle parti vocali, ad eccezione della batteria, affidata ai tentacoli di Michele Coppola.
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