In Lacrimaes Et Dolor – Beyond The Grave

Per essere un esordio, anche se i margini di miglioramento non mancano, "Beyond The Grave" è già ora un buonissimo esempio di funeral-death doom suonato con indubbia competenza e altrettanta passione.

In Lacrimaes Et Dolor – Beyond The Grave

Non capita spesso di ascoltare, in ambito doom estremo, un esordio ben strutturato, suonato con cognizione di causa e prodotto in maniera soddisfacente, ancor di più quando è un singolo musicista ad occuparsi di tutti gli aspetti.

Il timore di imbattersi in una sequela di suoni riverberati e di un inintelligibile latrato proveniente da qualche cavità sotterranea viene scongiurato non appena prende avvio questo Beyond the Grave, opera prima della one-man band italiana In Lacrimaes Et Dolor.
Noctis propone sei brani che, se non fanno gridare al miracolo, sorprendono comunque positivamente per la loro maturità compositiva: il disco si regge tranquillamente in piedi grazie ad un pregevole senso melodico che funge da trait d’union tra partiture collocabili tra funeral e death doom, con qualche spruzzata di depressive e dark ambient.
A livello di influenze, pur se non dichiarata esplicitamente, ho trovato molto del funeral melodico ascrivibile alla scena russa (Ea in primis) specie in A Broken Man e Fallen In Grief, ma in generale il sound degli In Lacrimaes Et Dolor vive prevalentemente su tastiere e pianoforte, relegando la chitarra ad un ruolo di mero accompagnamento; molto bene anche il growl, vicino a quello di Pim Blankenstein degli Officium Triste e molto sobrie anche le clean vocals, per lo più recitate; la stessa title-track, traccia dolente e malinconica si evidenzia come uno degli episodi meglio riusciti, mentre il brano autointitolato porta con sé il nobile marchio degli Shape Of Despair, grazie ad un tocco tastieristico riconducibile a quello di Jarno Salomaa.
Avendo avuto l’opportunità di scambiare qualche parola in chat con Noctis, ho avuto la netta sensazione d’essermi imbattuto in un ragazzo dalle idee chiare, ma anche sufficientemente umile, che considera questo disco solo una base di partenza sulla quale innestare diverse migliorie; in realtà, anche se ovviamente i margini di miglioramento non mancano, Beyond The Grave è già ora un buonissimo esempio di funeral-death doom suonato con passione e competenza.
Se fossi il responsabile di un’etichetta di settore, su un prospetto simile farei qualcosa più di un semplice pensierino.

Tracklist:
1. A Broken Man
2. Beyond the Grave
3. With Quiet Disregard
4. Poem to Deads
5. Fallen in Grief
6. In Lacrimaes Et Dolor

Line-up:
Noctis – Vocals, All Instruments

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