iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Anchor – Distance & Devotion

Hardcore, metal e tanta aggressività per una raccolta di brani che colpiscono come pugni in pieno volto

Anchor – Distance & Devotion

Tornano con il terzo album i terremotanti svedesi Anchor, un’istituzione della scena vegana e straight edge del loro paese e lo fanno con questa ottima bomba sonora dal titolo Distance & Devotion.

Hardcore, metal e tanta aggressività per una raccolta di brani che colpiscono come pugni in pieno volto; sguaiati, politicizzati e arrabbiatissimi, centrano il bersaglio ed esaltano anche chi non ha molta confidenza con il genere, con mezz’ora di assalto sonoro, questa volta con la bandiera dell’hardcore che sventola fiera, anche se, nelle sfuriate elettriche portate dal gruppo, il metal è ben presente per un risultato dirompente.
La band, che ha fatto dei live il suo credo, con oltre 450 concerti in pochissimo lasso di tempo, risulta una vera macchina da guerra, non facendo prigionieri pur lasciando alla melodia il compito di rendere i propri brani dei proiettili che colpiscono, danneggiano, ma che sanno anche essere facilmente memorizzabili.
Registrato e mixato da Fredrik Frosberg, con la masterizzazione lasciata nelle mani del guru Dan Swanö agli Unisound, l’album ne esce spettacolarizzato, un uragano che si rafforza brano dopo brano, per poi esplodere in tutta la sua forza con brani durissimi e trascinanti, già dall’opener Upstream, brano hardcore dalle ritmiche che ricordano i migliori Therapy?( e qui esce prepotentemete l’influenza del metal/rock dei nineteens), bissata dalle ultraheavy Survive e Losing Faith.
Madball, Millencolin, metallo pesante, attitudine ed impatto sono influenze e virtù del combo svedese che rilascia ancora botte di adrenalina a profusione con Roads Unknown e Hope Dies Last, lasciando a Night Caller il compito di chiudere questo granitico lavoro.
Ottima la prova di tutti i musicisti coinvolti, con Claes a sputare rabbia nel microfono ed il supporto dei suoi compari: Mattias alla sei corde, Fredrik al basso e Fred a spaccare tamburi.
Per gli amanti del genere album da far proprio senza indugi.

Tracklist:
1. Upstream ft. Aram Arslanian
2. Into the Storm
3. Survive
4. Distance
5. Losing Faith
6. To Hell and Back
7. Out of the Storm
8. Roads Unknown
9. Devotion
10. Hope Dies Last ft. Julian Lau de Manos
11. Nightcrawler ft. Rory van Grol

Line-up:
Claes – Vocals
Mattias – Guitar & Vocals
Fredrik – Bass
Fred – Drums & Vocals

ANCHOR – facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta