iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

..what Comes Around.. Genova 2005

..what Comes Around.. Genova 2005: interviste a Port Royal, Blow Paperbags, Ex-otago, Toxic PicnicPORT ROYALA rispondermi sono i due elementi che si occupa...

..what Comes Around.. Genova 2005

interviste a Port Royal, Blow Paperbags, Ex-otago, Toxic PicnicPORT ROYALA rispondermi sono i due elementi che si occupano della sezione “tastieristica”- elettronica, Ettore ed Emilio..Come vi sentite ad essere riusciti ad accasarvi presso una label come la Resonant? Che tipo di rapporto avete instaurato con loro?

E’ stata una grossa soddisfazione. Grazie a una rete di distribuzione come quella organizzata dalla Resonant chiunque nel mondo può, se lo vuole, comprare il disco, nei negozi specializzati o in rete, e questo era un obbiettivo fondamentale: far sì che la nostra musica non rimanesse “rinchiusa” all’interno dei confini italiani, ma arrivasse, potenzialmente, ovunque.
I responsabili della Resonant sono due persone alla mano. Li abbiamo conosciuti di persona durante il mastering di “flares” presso lo studio di Dialect, a Londra. I rapporti tra di noi vanno avanti, ovviamente, per lo più via mail, ma c’è molta confidenza.

Vi sentite in grado di definire il vostro sound? Pensate che sia maturo o in futuro soggetto a differenti “trattamenti”?
La musica di “flares” è un ibrido tra post-rock, ambient ed elettronica. Rispetto alle idee con cui avevamo cominciato a suonare cinque anni fa essa rappresenta senza dubbio una maturazione. Eppure il nostro sound è destinato ad evolversi ulteriormente in futuro. Del resto, è naturale cercare di trovare nuove vie per non ripetere il lavoro precedente e poi i gusti cambiano, di mese i mese, la tecnica si affina…. Per ora, però, non abbiamo ancora chiaro in testa quale potrebbe essere questa evoluzione.

Parlatemi dell’approccio compositivo.
Partiamo da una melodia, sia essa di chitarra o di pianoforte o di tastiera. Su di essa cerchiamo, in primis, una serie di variazioni melodiche; dopo di che si tratta di stratificare il suono. I due livelli successivi di lavoro sono da una parte, la strutturazione del pezzo (decidere se inserire dei ritmi o meno, la durata, come alternare al meglio le varie tracce ecc.), dall’altra le rifiniture, i particolari (spesso decisivi). Da quando, ormai quattro anni fa, abbiamo scoperto il computer quale strumento di lavoro, non riusciamo più a farne a meno: esso ci permette di avere pieno controllo sul pezzo, ritoccare continuamente i suoni… Ciò non toglie che il nostro approccio riamane essenzialmente “suonato” e che l’effetto finale non deve mai risultare troppo carico o rifinito.

Che ruolo ha l’aspetto live per il gruppo?
Sul palco non riusciamo a riprodurre ogni sfumatura del disco e forse è giusto così: il concerto deve essere un esperienza altra. Così il nostro approccio è più “rock”, per così dire: puntiamo sulla potenza dei volumi e sull’energia degli strumenti tradizionali, con un ruolo fondamentale della batteria.. D’altra parte, usiamo anche due sintetizzatori e da qualche mese un laptop: stiamo perciò progressivamente ricucendo la distanza, rendendo il nostro live sound il più vario e particolare possibile.

Personalmente vi ho visto già alcune volte dal vivo e credo che stare sul palco possa essere per voi un modo per avvolgere con un suono forse più diretto l’ascoltatore. E’ il vostro obbiettivo?
Sì sicuramente. Quando suoniamo cerchiamo di non usare troppi campioni, quello che lo spettatore sente è per lo più suonato da noi in quel momento. Diversamente, riteniamo si rischi di perdere un po’ il senso di un concerto.

Attualmente cosa bolle in pentola?
Stiamo organizzando un disco di remixes delle canzoni di “flares”. Abbiamo a tal fine contattato una serie di artisti, soprattutto stranieri, elettronici ma non solo… Non diciamo di più per ora. Vorremo inoltre accompagnare il lavoro con un dvd di immagini ispirate alle nostre canzoni… Staremo a vedere. Stiamo, poi, pensando alla possibilità di ripubblicare (meglio, pubblicare per la prima volta in via ufficiale) il nostro Ep d’esordio, “kraken”, rimasterizzato, riveduto e “corretto”. Infine, dopo una forzata pausa autunnale, dovremo riprendere l’attività live, in giro per l’Italia e, si spera, finalmente anche per l’Europa, UK in testa.Grazie della disponibilità e buona fortuna.

BLOWN PAPERBAGS
Il combo kraut-core risponde democraticamente in gruppo e mat, che si è occupato di rispondermi all’ e- interviwe, ha sottolineato ironicamente il fatto che non sempre si ha vita facile ad essere “gruppo”..

Vi stuzzico subito chiedendovi come assemblate le parti di drumelettroniche con le due batterie naturali.C’è una scelta a priori per lo sviluppo del tessuto ritmico,o tutto nasce in extemporanea in sala prove?
Non incrociamo mai due batterie e la batteria elettronica insieme. Probabilmente non ne saremmo in grado.Le parti ritmiche sono assemblate e suonate in sala prove; nessun tipo di premeditazione.Ma, fatte le strutture, abbiamo dedicato molto tempo alla loro rifinitura. Lavoriamo molto sulle dinamiche dei pezzi cercando di utilizzare al meglio quello di cui disponiamo.

Siete una band eterogenea sotto diversi punti di vista.Qual’è il filo conduttore che vi porta a cooperare insieme?
Temo che la nostra eterogeneità sia anche la nostra peculiarità.Complessità e contraddizione sono il motore del nostro gruppo.Non ci siamo mai posti il problema dei punti di vista antitetici di ognuno di noi.Non ci sono mai piaciuti i gruppi dove uno decide per tutti, quindi abbiamo cercato di costruire una situazione in cui fosse sempre possibile confrontarsi.

Che mi potete raccontare sulla lavorazione del disco ” arm your cameras”?
Abbiamo registrato,a Marzo, il disco nello studio di Rico degli Uochi Toki che avevamo conosciuto come fonico degli Ovo e dei Ronin e che aveva già lavorato con Bugo e gli Altro. Cercavamo qualcuno che provasse a fare ordine nel nostro caos di idee.Nella speranza di riuscire ad avere il disco pronto per le date di fine Aprile con gli Xiu Xiu, ci siamo chiusi dentro per dieci giorni, uscendo solo con il master in mano.Purtroppo per problemi di incomunicabilità con la dittà che doveva stamparlo, il cd ci è arrivato solo a giugno inoltrato…La prossima volta ce la prenderemo più con calma e ci preparemo più aneddoti da raccontare in merito…

L’ esperienza dello scorso tour primaverile di spalla agli Xiu Xiu e date con Experimental dental school: bilanci? opinioni?
Grazie a Monica di Suiteside abbiamo avuto il piacere di dividere il palco con gli Xiu Xiu… Per un gruppo come noi l’impatto con locali come il Velvet di Rimini è stato più che traumatico. Per fortuna il pubblico si è dimostrato fin troppo paziente con noi… Dalle date con gli Experimental Dental School, grazie a Charlie di Red Cars Go Faster, è nata una sincera amicizia che, probabilmente, frutterà uno split nella prossima primavera. Due serie di date positive che ci hanno fatto legare molto tra noi.

Chiudete l’ intervista come vi pare…
Grazie mille per lo spazio concesso, ciao.ale+ela+federica+martino+matteo

EX-OTAGO
Il capitolo Ex- Otago, è discusso con Maurizio, il cantante..

Per definizione, mi pare di aver decodificato che videfinite casio-core:tastiere casio a parte, che mi dite della vostramusica?
Delle casio ci piace il suono e la funzionalita’ ed il fattoche alcuni ci definiscano casio core band ci fa pensare cheprobabilmente non saprebbero definirci in un altro modo e questo inparte, ci lusinga.Gli ex-otago erano un gruppo ancora prima chenascesse questo progetto musicale e lo sono tutt’ora anche fuori dallasaletta.La nostra musica ci riempe come il pranzo domenicale dai nonnicome gli schiaffi del buttafuori di un Paradise club come la scopertadel mocassino in offerta grandi saldi – 5%.La nostra musica e’ tuttocio che vedete, sentite.

Dopo una cover nel primo disco come “Savea prayer”, pensate diproporre in futuro nuovi rifacimenti?
Un po ditempo fa volevamo provare a coverizzare un grande pezzo dei be-hive daltesto sgargiante “il vento ta tan io e teee la spiaggia ta tan io eteee”ma per ora nulla è stato fatto .

A giudicare dalle tematicheautunnali che tenete in certe vostrecanzoni, c’è chi più o menoironcamente mi ha chiesto se il vostroprimo lavoro è un concept albumsul boicottaggio dell’ estate..Subito la cosa mi ha fatto ridere, mapoi pensandoci su, mi ha fattoprendere in considerazione taleipotesi..Ora sono curioso di sapere!
Noi non boicottiamoassolutamente l’estate anzi ,il fatto è che l’autunno e’ un altra cosa.

La vostra espressione musicale, ha attinenza con quello cheascoltate?
Sicuramente si e la fortuna di avere talvolta degliascolti profondamente differenti si curamente ci avvantaggia, dai Goteam a Roberto Pregadio.

Cos’ è che fa sprigionare in voi l’ enormeenergia che riuscite atrasmettere nei live?
Semplicemente la nostramusica, e la cosa davvero grandiosa e’ ritrovarsi a cinquecentochilometri di distanza da casa e trovare chi con la tua musica fa piùcasino di te, davanti a te.

1 pensiero su quello che volete..
Berluschifo ci fa sconi.

TOXIC PICNIC
Ecco i primi ad aver accolto con entusiasmo alla proposta di intervista!

Come reputate l’ attuale situazione indie- underground italiana ein particolare quella genovese?
RIC: Premetto che non siamo grandi conoscitori della situazione italiana. Ti posso dire, però, che assisto a concerti di gruppi italiani che onestamente non hanno nulla da invidiare a gruppi europei o d’oltreoceano, infatti non sono poche le collaborazioni tra le band italiane e quelle straniere.Per quanto riguarda Genova beh, mi risulta che i miei concittadini siano molto apprezzati fuori regione e non solo. Faccio due nomi? En Roco, Ex-Otago, Port Royal(quest’ ultimi usciti per l’inglese Resonant!), Blown Paper Bags, K.C. Milian, Kafka e gli ahimé disciolti veterani Lo Fi Sucks! C’è da essere più che soddisfatti, no?BERNARDO: Al di là dei gruppi citati da Ric,e nonostante l’ottima programmazione live di DisorderDrama,a Genova manca ancora un certo interesse e coinvolgimento verso nuovi generi;a mio parere questo tipo di mentalità si riscontra anche su molti musicisti .

Spazi per concerti: c’ è chi critica non poco l’ organizzazione attuale.Io per primo trovo che in Italia ci siano poche ” isole felici” doveun gruppo come voi piuttosto che di minore o maggiore notorietà possaesibirsi ed uscirne realmente felice.Esperienze personali a riguardo?
ENRICO: Direi che possiamo ritenerci soddisfatti. Abbiamo suonato esclusivamente nel nord Italia e devo dire che abbiamo conosciuto persone e luoghi molto piacevoli. Per farti qualche esempio: – a Varese ci sono gli Encode alcuni dei quali gestiscono uno studio di registrazione “La Sauna” molto conosciuto nell’ambiente indipendente e un programma radiofonico “Goodmorningcaptain” su Radio Lupo Solitario.- a Milano Daniele Laghezza (Lake) e i ragazzi del C.S.O.A. Garibaldi organizzano spesso Festival con gruppi provenienti dalle varie parti della penisola e non solo.- a Genova c’è Disorderdrama.

Al momento cosa state combinando?Disco di debutto? Live?
RIC: Stiamo preparando la nostra prima uscita ufficiale con l’etichetta genovese Green Fog, la stessa che produrrà il secondo disco dei nostri concittadini Enroco. Tra un mese diventerò padre, mia moglie darà alla luce un pargoletto che si chiamerà Leonardo, quindi per il momento l’attività live è sospesa.

Per i lettori che non vi conoscono, vi andrebbe di parlare del vostro sound?
Bernardo: cerchiamo di esprimerci in sonorità spigolose,emotive,fatte di momenti matematici e stacchi”mozza fiato”,l’intenzione è quella di tenere l’ascoltatore sempre attento…beh,ci stiamo provando:il nostro modo di comporre è cambiato molto dagli esordi,le nuove canzoni infatti si avvicinano di più a ciò che vorremmo raggiungere .

Amori adolescenziali musicali? Attuali?
Enrico: Negli anni novanta eravamo tutti adolescenti, quindi, facendo uno più uno si capisce che i nostri amori adolescenziali hanno radici in tutto quello che di innovativo gli Stati Uniti hanno diffuso in quegli anni.Ric: Già, Husker Du , Minor Threat, Pixies, Sonic Youth e via discorrendo,ma anche la new wave degli Smith, i Cure e i Jesus and Mary Chain.Attualmente mi sto avvicinando ai mostri sacri del Jazz, al folk sperimentale e sto riscoprendo, grazie a mia moglie che canta in un gruppo post-punk femminile, il movimento delle riot-grrrl.Berna:i miei amori adolescenziali sono stati i Beatles i primi dischi di Zappa,gli Who dei sixities ,i Sonic Youth .Ultimamente Three Second Kiss,Oneida,XiuXiu,Deerhoof,Go!Team,e la nuova scena folk newyorkese.

Volete aggiungere qualcosa?
Ric: Leonardo, ti aspettiamo!

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

On Key

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Hamferð – Men Guðs hond er sterk

Il sound della band di Tórshavn è talmente peculiare da sfuggire ad ogni tentativo di sommaria classificazione: il tutto avviene senza il ricorso a chissà quali soluzioni cervellotiche in quanto gli Hamferð mettono il loro smisurato talento al servizio di un lirismo che, oggi, è appannaggio solo di pochi eletti.

Muddy Worries Fucked Up

Muddy Worries Fucked Up

la vera forza dei Muddy Worries è quella di essere poliedrici, di saper contaminare le loro canzoni con varie influenze restando assolutamente credibili.

ZETA 05

Quinta puntata avvincente del nostro racconto a puntate…

KIM GORDON – THE COLLECTIVE

Spiazzante. Non pensiamo esista aggettivo più appropriato per descrivere il nuovo album (il secondo del suo percorso da solista) di Kim Gordon. La ex bassista/chitarrista/cantante dei Sonic Youth è infatti tornata a inizio marzo, a cinque anni dall’esordio in proprio, “No home record“, con un