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Recensione : Vaselines – V For Vaselines

Molly's Lips, Son of a Gun, Jesus Want Me for a Sunbeam … no … Kurt Cobain non è risorto ma, anche grazie a Winston Churchill, tornano i Vaselines con V for Vaselines.

Vaselines – V For Vaselines

Chi non conosce “Molly’s Lips”, “Son of a Gun” e “Jesus Want Me for a Sunbeam?” … eheh, già vedo il ghigno malefico sul vostro volto ma purtroppo (o per fortuna) no … non parliamo della reunion dei Nirvana (sebbene Kurt Cobain sia considerato al pari di un’entità divina, è poco probabile, almeno per ora, una sua risurrezione). Tuttavia vi annuncio il ritorno in grande stile di una band molto amata dallo stesso: The Vaselines.

High Tide Low Tide è il tormentone iniziale, con tanto di pa papapa pappa, che descrive esattamente la band, storicamente sempre un po’ in bilico tra alta e bassa marea. Basti pensare che pur arrivando al grande pubblico grazie al buon Cobain e alla Sub Pop, restano ancora oggi una band sostanzialmente di nicchia.
Eugene Kelly e Frances McKee’s suonano insieme (tra scioglimenti e reunion) dal 1986, con ormai tre album e vari EP in attivo: “Dum-Dum” (53rd & 3rd, 1990), “Sex with an X” (Sub Pop, 2010) e quest’ultimo, V for Vaselines, registrato ai Castle of Doom Studios di Glasgow, sotto la sapiente guida di Tony Doogan (Mogwai, Delgados, Belle & Sebastian) e titolo ispirato da un foto “vittoriosa” di Winston Churchill!
I brani che vanno da The Lonely LP a Single Spies sono per lo più ballate o ninna nanne che si lasciano ascoltare in totale relax, è vero, ma che ne direste di ascoltare live Crazy Lady con Kevin Shields (My bloody Valentine) alla chitarra? chiedo troppo? Vista la line-up di altissimo livello, non credo … date un’occhiata ai musicisti che hanno partecipato al progetto …
Le due voci angeliche Kelly/ McKee’s potrebbero farvi sembrare che la vita è bella, il sole splende e il mare è azzurro … non fatevi ingannare, i temi trattati tendono anche al decadente e ai rapporti disillusi come in False Heaven.
L’approccio globale del disco è sicuramente di tipo punk, anche se non sembrerebbe indugiando solo sulle linee melodiche, ma i brani sono stati scritti e registrati di getto ed il risultato finale tende sostanzialmente ad una sorta di power pop contaminato di noise e shoegaze e, se non mi credete, ascoltate One Lost Year che innalza i ritmi fino ai chitarroni di Earth Is Speeding e Number One Crush.
Forse complice la grande assenza dalle scene, il duo ci concede anche un paio di bonus track, ma per rimanere nell’ufficialità diciamo che il lavoro si chiude con un’ultima appassionata mezz’ora (Last Half Hour) e, come nell’ispiratore show di Tony Hancock, il sipario si chiude.

Tracklist:
1. High Tide Low Tide
2. The Lonely LP
3. Inky Lies
4. Crazy Lady
5. Single Spies
6. One Lost Year
7. Earth Is Speeding
8. False Heaven
9. Number One Crush
10. Last Half Hour
11. Devil Mooni (Bonus Track)
12. Messy Reflection (Bonus Track)

Line-up:
Eugene Kelly – voce, chitarra
Frances McKee’s – voce, chitarra
Michael McGaughrin (1990) – batteria
Graeme Smillie (Olympic Swimmers) – basso
Scott Patterson (Sons and Daughters), Paul Foley (Mandrake Shepherd)
e Stevie Jackson (Belle & Sebastian) – chitarre
Frank Macdonald (Teenage Fanclub) – tastiere

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