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Recensione : The Orange Revival – Futurecent

Malgrado il titolo 'Futurecent' ci riporta indietro nel tempo con quel suono garage-sixties da figli dei fiori, da assaporare sdraiati al sole in un giardino fiorito.

The Orange Revival – Futurecent

Una banana sbucciata, appena morsicata. Così si presenta la copertina del secondo disco di questo trio svedese, quasi sicuramente a voler riprendere quella ‘pop-art’ tanto cara a Warhol nei 60’s.

Ed è proprio questa la loro ispirazione, sia estetica che musicale, e nelle foto interne i tre si fanno ritrarre con strumenti dell’epoca: una batteria Ludwig, un amplificatore Vox e uno Fender. Già in attività dal 2011 col primo ‘sold out’ album “Black Smoke Risingun”, questo nuovo lavoro è stato registrato e realizzato per più di 2 anni in un magazzino pieno di roba vintage, e masterizzato da Sonic Boom/Pete Kember degli Spaceman 3 e Spectrum. Apre il disco Saturation, che ci riporta subito indietro nel tempo con quel suono ‘garage-sixties’, anche se la voce, più moderna, è in pieno stile brit-pop shoegaze. Mi vengono in mente sicuramente i Warlocks, più prossimi al loro sound, ma anche i Loop, per le chitarre ‘fuzz’, o i Primal Scream e i Verve del primo album, senza però quell’aura melodica che li caratterizzava, perché qui il suono è ipnotico, vorticoso e ancora più psichedelico. Segue Lying In The Sun quasi una ballad sognante, da figli dei fiori, da assaporare sdraiati al sole in un giardino fiorito. Quindi rock’n’roll sempre alla ‘Primal Scream’ per Speed che alza il tiro all’album, o Setting Sun che continua su questa rotta con un bel wah wah e un organo sixties che avvolge di fuoco l’ascoltatore. La più lenta Carolyn ci fa riprendere fiato e ci distende per un po’ per poi ripartire con 1999 ancora come fossero dei Primal Scream ma più svogliati e meno melodici e con un cantato piuttosto distaccato che quello di Gillespie. Nella finale All I Need questa volta invece scorgiamo echi della new wave/post-punk dei Joy Division, con quell’intro di basso, seguito da una tastierina questa volta 80’s e una monotona chitarra insistente che li segue. Non solo per amanti del genere, questo lavoro degli Orange Revival risulta abbastanza piacevole da ascoltare, ma, a mio avviso, fosse stato prodotto un po’ meglio ne avrebbe sicuramente giovato per una più larga acclamazione.

TRACKLIST
1 Satura3on
2 Lying In The Sand
3 Speed
4 Se\ng Sun
5 Carolyn
6 1999
7 All I Need

LINE-UP
Eric
Christian
Andreas

https://www.facebook.com/theorangerevival/

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