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Recensione : The Empire Strikes – 1983

Una buona mezz'ora di rock'n'roll prima e dopo i pasti non ha mai fatto male a nessuno.

The Empire Strikes – 1983

C’è stato un periodo, diciamo a cavallo fra la fine del ‘900 e l’inizio del nuovo secolo, nel quale la Scandinavia era considerata la mecca del rock’n’roll.

In quel periodo uscivano un sacco di compile elettrizzanti ed altrettanti gruppi e, fra questi, ci sono quelli che più hanno influenzato gli Empire Strikes, vale a dire gli svedesi Hellacopters.
Eh già perché è dal periodo della cosiddetta maturità del quintetto di Stoccolma, quello per intenderci di album quali “By the grace of god” e “Rock’n’roll is dead”, che i nostri amici finnici hanno attinto a piene mani per assemblare questo album.
I pezzi più motivanti e quindi quelli da me preferiti sono quelli più energici , Black’n White TV, King Of The Jungle e Magic Man, mentre i brani lenti risultano un tantino mosci ma questa, ovviamente, è questione di gusti.
Il disco poi è bello saturo, pieno di assoli a bomba (che talvolta tendono a nascondere un po’ la voce) ed è trainato da una sezione ritmica davvero solida, mentre la voce, forse soprattutto nei pezzi più soft, può ricordare quella di Michael Monroe degli Hanoi Rocks.
In conclusione, 1983 è una bella bordata di Detroit sound: la band ha il look giusto e attitudine a fiumi ed una buona mezz’ora di rock’n’roll prima e dopo i pasti non ha mai fatto male a nessuno.

Tracklist:
1.Black’n White TV
2.The Ballad Of Sailor Hawkins
3.King Of The Jungle
4.Thunder
5.Magic Man
6.Goodbye
7.Pawn
8.Shame On Me
9.Saved By The Women

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