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Recensione : Shallow Rivers – Nihil Euphoria

Shallow Rivers - Nihil Euphoria: Nemmeno il tempo di archiviare con la massima soddisfazione la magnifica prova dei Revelations Of Rain ed ecco che dalle...

Shallow Rivers – Nihil Euphoria

Nemmeno il tempo di archiviare con la massima soddisfazione la magnifica prova dei Revelations Of Rain ed ecco che dalle fredde lande russe arriva l’esordio su lunga distanza degli Shallow Rivers, un lavoro in grado di esaltare gli estimatori del death-doom più melodico.

In effetti, rispettando la cronologia, Nihil Euphoria sarebbe uscito qualche settimana prima rispetto a “Deceptive Virtue”, ma è un fatto piuttosto curioso (e a mio avviso anche un po’ opinabile) la pubblicazione quasi contemporanea di due dischi dello stesso genere, per la stessa casa discografica (la Solitude Prod., anche se questo in realtà porta il marchio della sublabel BadMoodMan) e con il medesimo cuore pulsante, rappresentato dalla figura del chitarrista Yuri Rhyzov.
Ad intrecciare ancor più i destini degli Shallow Rivers con quelli dei Revelations of Rain è la presenza del cantante Vladimir Andreev, che di questi ultimi è stato protagonista dietro il microfono nei primi tre album.
Se vogliamo dirla tutta, Nihil Euphoria risulta in qualche modo complementare a “Deceptive Virtue”, perché se è vero che i tratti comuni tra i due dischi sono molti, non si può fare a meno di notare che il primo possiede una componente estrema molto più marcata, con passaggi talvolta contraddistinti da una muraglia di riff sovrastati dall’efficace growl di Vladimir.
Proprio questo magico connubio tra la brutalità del death e la malinconia del doom è il segreto nemmeno troppo nascosto per la riuscita di un disco in questo genere, e gli Shallow Rivers riescono ad unire queste due anime in maniera mirabile come non si sentiva da tempo.
L’assonanza, probabilmente casuale, tra “Shallow” e “Swallow” ci ricorda però, qualora ce ne fosse bisogno, quali siano le coordinate del sound della band moscovita, ma va detto che gli spunti melodici, prerogativa dei maestri finnici, vengono inseriti in un contesto avvicinabile ai momenti più pesanti dei Novembers Doom, per un risultato finale che trova un suo corrispettivo, per valore e somma delle componenti, nel mai abbastanza lodato “Melpomene” dei lettoni Frailty.
Detto delle possibili influenze, del gioco dei rimandi utile soprattutto a descrivere il contenuto del disco ma che, talvolta, può persino risultare fuorviante, l’elemento capace di fare la differenza, rendendo Nihil Euphoria l’ideale colonna sonora di queste piovose giornate autunnali è la chitarra di Yuri Rhizov; qui non stiamo parlando, ovviamente, di un novello Malmsteen, del quale peraltro in un genere come il doom neppure si sente il bisogno, ma di un musicista capace di produrre a getto continuo linee melodiche in grado di tradurre in musica la mestizia e la malinconia evocate dalla splendida copertina.
La title-track ci introduce senza preamboli, con tutta la sua dolorosa bellezza, alla scoperta di un disco che non possiede punti deboli, salvo il fatto, inevitabilmente, di ricordare in questo o quel passaggio, questa o quella band, ma chi ama il doom di tutto ciò se ne è ampiamente già fatto una ragione.
Il lento e faticoso procedere nella nebbia del solitario barcaiolo raffigurato in copertina trova la sua sublimazione nel capolavoro Down the River to Vortex, autentico manifesto di ciò che si intende per death-doom, e nel lirismo della conclusiva Before the Light Fades, dove un monumentale Yuri fa vibrare non solo le corde della sua chitarra ma anche le nostre anime mortali.
Peccato solo, come accennato in precedenza, che i due magnifici lavori che lo vedono indiscusso protagonista non siano usciti a qualche mese di distanza uno dall’altro, evitandomi l’attuale compulsiva immersione in sonorità delle quali, comunque, non sarò mai abbastanza sazio …

Tracklist:
1. Nihil Euphoria
2. Echoes of the Fall
3. Leda and the Swan
4. The Weeping Lotus Dance
5. To the Fairest
6. If Ever
7. Down the River to Vortex
8. Before the Light Fades

Line-up :
Yury “Dusted Wind” Ryzhov – Guitars, Keyboards, Drums
Vladimir Andreev – Vocals, Keyboards, Drums

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