iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Prehistoric Pigs – Everything Is Good

Everything Is Good, quindi ? Tutto sommato i fumi emanati da questo lavoro ci inducono almeno per un'ora a crederlo per davvero, e non è affatto cosa da poco in questi tempi grami …

Prehistoric Pigs – Everything Is Good

I tre maiali preistorici arrivano da Vicenza e, tenendo parzialmente fede all’aggettivo adottato nel loro monicker, propongono un sound che va a pescare piuttosto indietro nel tempo, rivelandosi un lisergico mix di stoner e psichedelia dall’impronta molto settantina.

Strutturati come delle lunghe jam, i brani si sviluppano in maniera tutt’altro che semplice da recepire, complice la scelta di optare per una proposta del tutto strumentale.
Come ho già avuto modo di dire in occasioni simili confermo la mia perplessità al riguardo, benché l’album in questione sia oggettivamente valido e meritevole di attenzione, ma tant’è, in questi casi la sensazione di trovarmi al cospetto di un’opera alla quale manca un tassello non me la toglierà mai nessuno dalla mente.
Ho ancora negli occhi e nelle orecchie l’esibizione dei Belzebong al “Genova Urla” dello scorso anno: almeno una mezz’oretta di intensità spasmodica lentamente andava vanificandosi per un senso di incompiutezza e di inevitabile omogeneità della proposta, finendo per lasciare un ricordo sbiadito di un’esibizione avviatasi con un grande impatto.
Porto questo esempio a suffragio della mia tesi benché lo stile del trio veneto si dimostri più vario e meno “drogato” rispetto a quello esibito dalla band polacca e, di conseguenza, con diverse credenziali in suo possesso per mantenere mediamente elevata l’attenzione dell’ascoltatore.
Everything Is Good è immerso totalmente nel secolo scorso, ogni modernismo è bandito e quando la chitarra si lascia andare ad acide fughe soliste vengono persino evocate entità mitiche quali Bevis Frond (Shut Up, It’s Raining Yolks).
È dunque chi ha apprezzato all’epoca questo filone stilistico, nonché tutte le band che vi sguazzavano all’interno, che potrà gradire non poco questa prova dei Prehistoric Pigs, ancor più rispetto a chi predilige invece sonorità maggiormente robuste e comunque in linea con lo stoner metal se non con lo sludge.
Everything Is Good, quindi ? Tutto sommato i fumi emanati da questo lavoro ci inducono almeno per un’ora a crederlo per davvero, e non è affatto cosa da poco in questi tempi grami …

Tracklist:
1. Everything Is Good I
2. Universally Droning
3. Red Fields
4. Shut Up, It’s Raining Yolks
5. When the Trip Ends
6. Hypnodope
7. Zug
8. Everything Is Good II

Line-up:
Jacopo Tirelli – Bass
Mattia Piani – Drums
Juri Tirelli – Guitars

PREHISTORIC PIGS – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Eventide – Waterline

Gli Eventide offrono una versione dell’ambient drone intrisa da corpose sfumature jazz e sempre in grado di attrarre l’attenzione rifuggendo ogni stucchevolezza.

Faal – Fin

Fin merita d’essere ascoltato e apprezzato quale prova delle capacità di una band la cui fine lascia più di un rimpianto, non solo per l’irreparabile perdita umana ma anche perché, per il potenziale espresso, avrebbe meritato maggiore attenzione rispetto a quella ottenuta lungo una quindicina d’anni di attività.

Hamferð – Men Guðs hond er sterk

Il sound della band di Tórshavn è talmente peculiare da sfuggire ad ogni tentativo di sommaria classificazione: il tutto avviene senza il ricorso a chissà quali soluzioni cervellotiche in quanto gli Hamferð mettono il loro smisurato talento al servizio di un lirismo che, oggi, è appannaggio solo di pochi eletti.