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Peawees: Ecco a voi l'intervista realizzata nel camerino del Fillmore di Cortemaggiore, prima del concerto dei Peawees. Hanno ris...

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Ecco a voi l’intervista realizzata nel camerino del Fillmore di Cortemaggiore, prima del concerto dei Peawees. Hanno risposto alle nostre domande, Hervè, il bassista Riccardo e il chitarrista Carlo

iyeCosa vi aspettate dal vostro ultimo disco ?

Hervè : Domanda difficilissima…non facciamo le cose per la notorietà, siamo molto contenti del disco che è uscito da un paio di mesi. Siamo in tour e la reazione del pubblico è buona, questa è la soddisfazione migliore. Siamo curiosi di vedere cosa succederà con il tour all’estero.

iyeDove andrete ?

Hervè : Saremo in giro dal 15 al 25 marzo, Svizzera, Danimarca, Germania…il solito giro che facciamo all’estero.

iyeL’etichetta per la quale avete inciso “ Leave it behind “ è di un vostro amico, uno che vi conosce da sempre, e questo è un fatto molto bello.

Hervè : Sì, Franz, il “ capoccia “ della Wild Honey Records è un nostro amico da tanti anni, ce lo ricordiamo giovanissimo ai nostri concerti. Per noi è stato fondamentale fare un disco con qualcuno che ci conosce molto bene.

iyeIn questo disco c’è tanto soul, negli anni la vostra maturazione è stata costante, è l’ultimo disco lo testimonia. Vi sentite svantaggiati ad essere italiani ?

Riccardo : Non è un nostro pensiero fisso, non ci pensiamo molto.

iyeTanti gruppi stranieri, meno validi a mio avviso, hanno un seguito ed un successo maggiore…

Riccardo : Non ci sentiamo svantaggiati per il fatto di essere italiani, A me basta sentire che il disco suoni bene a distanza di tempo, il resto non è importante.

- Peawees

iyeLa scena di Spezia è sempre stata buona, ora come stà andando ?

Hervè : A fine anni novanta inzio duemila, c’era un gran fermento di gruppi, soprattutto in ambito hc, poi noi, i Manges. Pian piano è andata scemando, ora non ci sono molti gruppi in giro. La scena rimane legata ai locali storici, come lo Scaletta, lo Shake. Tanti gruppi che alimentano le serate sono però di fuori, gruppi locali attivi sono pochi.

iyeForse i giovani suonano poco ?

Hervè : Secondo me, và molto ad ondate, è una cosa ciclica. Noi siamo in giro da 15 – 16 anni, e abbiamo visto queste cose mole volte. La scena fermenta, vive e poi muore. Personalmente penso che non ci sia grande interesse per il live, il ragazzo di vent’anni non ha molto entusiasmo per i concerti.

iyeIl vostro pubblico è composto da nostri coetanei, 30 – 35 anni, o da giovani ?

Hervè : Dipende molto dalla zona. Ieri sera c’era un pubblico di ragazzi giovani, ed è stato delirante. Ci sono poi situazioni dove i vecchi fan stanno dietro e i giovani davanti. Non è mai uguale.

iyeAll’estero è diverso ?

Hervè. Và molto a fortuna, dipende con quale agenzia di booking sei, e tanto altro. Ma all’estero mi sembra ci sia maggiore cultura musicale, ovvero chi viene la concerto è maggiormente consapevole della musica che ascolta.

iyeSiete stati profeta in patria ?

Hervè : Sì, a Spezia abbiamo avuto la fortuna di avere sempre un buon seguito.

iyeVoi vivete di musica ?

Riccardo : No, viviamo di espedienti.

Hervè : In Italia vivere di musica rock cantando in inglese, è impossibile, la cultura italiana è lontana anni luce da questo. Preso atto di ciò continuiamo a fare ciò che ci piace.

- Peawees

iyeQuali sono i vostri ascolti preferiti ?

Hervè : Noi siamo partiti dal punk, poi è venuto il soul, il rock, il country. Se sei curioso ti avvicini a musiche diverse, e poi ciò ricade nella tua composizione.

iyeLa produzione dell’ultimo disco mi è sembrata di ottimo livello…

Hervè : Abbiamo registrato in provincia di Pisa, e ci siamo affidati per la prima volta ad un parere esterno, il nostro produttore si chiama Ivan Rossi, è molto bravo e ci ha prodotto molto bene.

iyeAvete in mente altri progetti, come gruppo o paralleli ?

Riccardo: Io, insieme ad altri, suono in un gruppo country, ci chiamiamo Slim River Boys, suoniamo a Spezia e dintorni, componiamo canzoni nostre e non facciamo cover. Penso sia anche una cosa positiva per il gruppo, perché porta freschezza
n.d.i :gli Slim River Boys ( slimriverboys.bandcamp.com ) sono un GRANDE gruppo di country, il loro ep è in free download, ascoltateli.

iyeAvete mai cambiato componenti ?

Hervè : Sì, specialmente batteristi. Noi tre ( indica il bassista e il chitarrista ), siamo i più longevi. Con i batteristi è difficile, sono una brutta razza…

Riccardo : Se mio figlio nasce batterista gli spezzo la batteria nella nuca…

iyeIl tour come continuerà ?

Hervè : Il tour è cominciato a settembre. Ci fermeremo il 4 febbraio, poi proveremo la scaletta per il tour estero, poi ad aprile saremo nuovamente in Italia.

iyeHo sempre ritenuto che sia difficile dare il massimo ogni sera davanti al pubblico…

Hervè : Soprattutto se hai dormito poco la sera prima. Certamente è molto faticoso.

Riccardo : Un concerto dura mediamente un’ora, un’ora e mezza, ma dietro c’è tanto lavoro, i suoni, l’allestimento etc. Alla fine prendi il ritmo meglio quando sei in tour, la difficoltà maggiore è quando lavori, finisci alle cinque, e parti, magari per Teramo, un sacco di chilometri, suoni e poi torni indietro…

iyeNel sud Italia si stà muovendo qualcosa, come sono state le vostre esperienze southern ?

Hervè : Siamo stati in Calabria, Sicilia e ci siamo trovati molto bene. Pian piano si stà muovendo, la scena stà crescendo ora. Certamente noi siamo più conosciuti la nord Italia, poiché lo abbiamo girato maggiormente.

- Peawees

iyeQual è stato il vostro concerto migliore ?

Hervè : Cavolo…in 15 anni e più di carriera è davvero dura dirlo. Ogni concerto ha la sua storia. Se devo proprio dirne uno, io ho un ottimo ricordo di un concerto a Winterthur in Svizzera.

iyeDa dove vengono i miei amati Peacocks…

Hervè : Sì li abbiamo conosciuti a Copenaghen, ad un festival, ma non ti saprei dire come siano le persone.

iyeI gruppi stranieri sono più espansivi…

Hervè : Ma gli americani neanche tanto, l’inglese è già più espansivo.

Riccardo : Hanno il mito del cowboy…quando siamo andati in America a 20 anni, eravamo un pò timidi, sai, fare il rock and roll a casa loro, ed invece è andata bene, Negli States ascoltano molto hip hop, r’n’b nelle radio, ma sono molto aperti quando ti ascoltano, hanno una grande cultura musicale.

iyeGrazie ragazzi di averci sopportato…

Hervè : Grazie a voi!

Riccardo : Preferiamo fare queste interviste che quella molto scolastica e recente alla radio in Rai.

Massimo & Ilaria

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