iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Nazgul Rising – Orietur In Tenebris Lux Tua

I Nazgul Rising regalano agli ascoltatori una quarantina di minuti di symphonic black al suo massimo splendore.

Nazgul Rising – Orietur In Tenebris Lux Tua

Il black metal cosiddetto sinfonico, dopo aver vissuto i suoi fasti con i primi Cradle Of Filth e successivamente con i Dimmu Borgir, è decisamente tornato ad essere un sottogenere di nicchia all’interno di un ambito stilistico nel quale, peraltro, l’uso massiccio delle tastiere è sempre stato visto con sospetto dai puristi.

Così, come spesso accade, dopo l’inevitabile ondata di cloni più o meno riusciti delle band guida, il ritorno ad una condizione di minore visibilità per chi si dedica a questo tipo di suoni ha fatto sì che la qualità tornasse a rivendicare il proprio primato .
I romani Nazgul Rising rappresentano uno dei migliori esempi al riguardo: rifattisi vivi dopo un lungo silenzio, pubblicano il loro primo album Orietur in Tenebris Lux Tua che si rivela una delle migliori prove ascoltate di recente in quest’ambito.
Il symphonic black del combo guidato da Trukus Trukulentus non può ovviamente connotarsi come un qualcosa di innovativo, ma possiede il grande pregio di mantenere sempre un perfetto equilibrio tra le partiture melodiche delle tastiere ed l’aggressività del black sound.
Non solo: mi spingo a dire che nomi di peso ormai da anni si sognano di comporre una raccolta di brani così efficaci e coinvolgenti, ognuno ricco di passaggi atmosferici di spessore non comune.
Emblematiche, al riguardo, le tracce centrali: Awake the Ancient Hordes of the Black Twilight è un brano strutturato su diversi piani nei quali spicca un refrain melodico difficilmente rimovibile, mentre Damnatio ad Bestias, in certi momenti, può ricordare nel suo incedere un’ipotetica versione sinfonica dei Rotting Christ, senza tralasciare infine la maestosa solennità della conclusiva Beyond the Abyss.
È in ogni caso l’intero album a non lasciare alcun dubbio sulla validità della proposta dei Nazgul Rising, che regalano agli ascoltatori una quarantina di minuti di symphonic black al suo massimo splendore.
Ecco … invece di prestare attenzione ai soliti nomi che, per carità, tanto hanno dato a livello di impronta a certi generi musicali ma che oggi sono solo sbiadite caricature di se stessi, non sarebbe male che gli appassionati provassero ad abbandonare le strade più comode scegliendo, invece, di percorrere sentieri meno battuti: in tal caso potrebbero imbattersi in realtà nascoste e, per questo, ancor più preziose come i Nazgul Rising.

Tracklist:
1. Intro
2. Battlefields of Desolation
3. The Serpent Cult
4. Awake the Ancient Hordes of the Black Twilight
5. Damnatio ad Bestias
6. Hymn of Decay
7. Throne of Eblis
8. Beyond the Abyss

Line-up:
Trukus Trukulentus – Guitars
Lord Trevius – Guitars, Bass, Drum programming
Borius The King – Vocals

NAZGUL RISING – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Noctu – Super Illius Specula

Super Illius Specula è probabilmente il punto più alto raggiunto finora da un musicista come Noctu, in grado di offrire oggi un doom estremo tra i più avvincenti e, allo stesso tempo, meno scontati in ambito nazionale.

Angmodnes – Rot of the Soul

Rot of the Soul è un album che conferma le qualità mostrate negli ultimi anni da parte degli Angmodnes, trattandosi di un lavoro di grande consistenza e molto curato nella sua resa sonora nonché un’esibizione di spiccata creatività compositiva, sintomatica del desiderio da parte della band olandese di non appiattire il proprio sound sulle posizioni già acquisite.