iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Michele Gazich – La Via Del Sale

Un artista di alto livello come Michele Gazich non poteva che dare alle stampe un disco di assoluto valore

Michele Gazich – La Via Del Sale

A due anni di distanza da “Una Storia Di Mare E Di Sangue”, Michele Gazich, violinista, compositore, produttore e molto altro, ritorna in sala di registrazione per mettere su disco gli undici brani de La Via Del Sale. Il lavoro, sviluppato a partire dal tema delle “vie del sale”, ovvero dei percorsi che l’antico bene doveva seguire, ad esempio, per poter arrivare in Pianura Padana (partendo dalla Liguria), racconta del come i beni preziosi, col tempo, spesso perdano di valore e vengano dimenticati, come i luoghi ad essi legati. Non tutto ciò che proviene da queste zone, però, merita di essere dimenticato. Ad esempio, vale la pena ricordare e valorizzare gli strumenti tipici tradizionali delle varie regioni, i quali, come una voce dal passato, possono raccontarci e descrivere nel dettaglio il fascino di quello che è stato.

Il pomposo e arioso aprirsi de La Via Del Sale, procedendo pacato e coinvolgente con i suoi cori e il suo animo intenso, racconta della necessità di imparare a “decrescere”, mentre Un Tempo La Fuga Era Un’Arte, parte da Bach per arrivare a trascinanti umori balcanici, lasciandosi guidare da clarinetto, chitarra, violino e molto altro.
Il piglio funereo di Storia Dell’Uomo Che Vendette La Sua Ombra, tra assoli di zampogna, lo scuro canto di Rita Lilith Oberti e atmosfere sofferte, cede spazio al brancolare nel buio (dedicato alla “teologia negativa” di San Giovanni della Croce) di Viaggio Al Centro Della Notte.
Il dolore sviluppato dalle note di Dia De Shabat, invece, brano composto in occasione della Giornata della Memoria, colpisce al cuore con la sua intensa carica emotiva, lasciando che a seguire siano le ferite ancora aperte di Collemaggio (scritta in seguito al terremoto de L’Aquila) e lo squillare vocale (a cantare c’è anche Salvo Ruolo) di Barcellona, Sicilia.
La Vita Non Vive, infine, incentrata sulla desolazione dei posti che si svuotano, introduce La Biblioteca Sommersa e il dramma del crollo dell’Archivio della città di Colonia, lasciando che a chiudere siano il luminoso canto di speranza di Una Lettera Dalla Barricata e l’intenso solo di violino di Fontanigorda (dedicato alla figura del poeta Giorgio Caproni).

Un artista di alto livello come Michele Gazich non poteva che dare alle stampe un disco di assoluto valore. Gli undici brani raccolti in questa opera, tenuti insieme dalla ricerca sugli strumenti musicali, dal tema delle “vie del sale” (reali o immaginarie che siano) e da sonorità folk cariche di personalità, procedono, uno dopo l’altro, raccontando ognuno una propria storia e trasmettendo, ad ogni occasione, un’emozione differente. Un album di indubbia qualità che non può essere tralasciato.

TRACKLIST
01. La Via Del Sale
02. Un Tempo La Fuga Era Un’Arte
03. Storia Dell’Uomo Che Vendette La Sua Ombra
04. Viaggio Al Centro Della notte
05. Dia De Shabat
06. Collemaggio
07. Barcellona, Sicilia
08. La Vita Non Vive
09. La Biblioteca Sommersa
10. Una Lettera Della Barricata
11. Fontanigorda

MICHELE GAZICH – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Liede – Stare Bravi

L’intero disco, escluso qualche piccolo momento di fiacca, si fa notare per la buona qualità complessiva e per la presenza di almeno un paio di fiori all’occhiello

Phidge – Paris

Un disco per nostalgici, forse, ma di quelli ben fatti e in grado di mantenere una propria personalità

Psiker – Maximo

Con questi dieci brani, Psiker costruisce un ampio e personale tributo all’elettro pop italiano di fine anni ’90