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Recensione : Heroin In Tahiti – Sun And Violence

Il doppio disco degli Heroin In Tahiti è sicuramente un bel mattone da digerire tutto d'un fiato

Heroin In Tahiti – Sun And Violence

Gli Heroin In Tahiti, duo romano composto da Valerio Mattioli e Francesco De Figueiredo, ingerite (a mio parere) alte dosi di stupefacenti, ritornano, a distanza di un anno da “Canicola”, con il mastodontico Sun And Violence. Il lavoro, un doppio lp prodotto da Boring Machines, regala, a tutti gli amanti della psichedelia (versione Italian Occult), un intenso e imperdibile viaggio lisergico.

Il primo quarto dell’insieme si apre con il crescere sempre più torrido e incalzante della intensa Salting Carthago, mentre il seguito è lasciato in mano allo stordire di droni, accompagnato dal rumore di insetti notturni e frenetiche evoluzioni dal sapore etnico/mediorientale di 500 Cells. A chiudere questa prima parte, invece, ci pensano i quarantadue secondi di semi-vuoto di Absit Omen.

Il secondo quarto, aperto da Black Market e dal suo sciogliersi sotto i colpi di un’elettronica soffusa, introduce il disperdersi di suoni manipolati, distorti e ricomposti di Wireless Telegraphy Mirage, lasciando che a seguire siano le percussioni tribali, accompagnate da cori e una chitarra venata di malsano, di Zatlath Aithas e la malinconica emotività di organo e tastiere della più che coinvolgente Spinalonga.

Il terzo quarto, invece, partendo dai quattro minuti e mezzo dell’esplosiva negritudine di Arena 2, prosegue (e conclude) con i dodici minuti di ipnosi elettro-tribale-mistica di Continuous Monument.

L’ultimo quarto, infine, si divide in tre parti: le distensioni al sapore di Hawaii di Elba; le urla agghiaccianti, immerse in tetre atmosfere ansiogene, della viscerale Superdavoli; l’inquietante serenità della tragica Costa Concordia.

Il doppio disco degli Heroin In Tahiti è sicuramente un bel mattone da digerire tutto d’un fiato. Se siete ascoltatori appassionati, armatevi di pazienza e dateci dentro, non ne rimarrete sicuramente delusi. Per tutti gli altri, forse è meglio partire da lavori più “soft” e leggeri. Un monolite che segna in maniera indelebile il percorso della band. Riuscire a superarsi ora sarà veramente difficile.

Tracklist:
A01. Salting Carthago
A02. 500 Cells
A03. Absit Omen
B04. Black Market
B05. Wireless Telegraphy Mirage
B06. Zatlath Aithas
B07. Spinalonga
C08. Arena 2
C09. Continuous Monument
D10. Elba
D11. Superdavoli
D12. Costa Concordia

Line-up:
Valerio Mattioli
Francesco De Figueiredo

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