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Recensione : Heimskringla – Vikingløypa

Vikingløypa è un buon disco, in grado di fornire nutrimento a sufficienza per chi anela a sonorità melanconiche e dal mood meno catacombale.

Heimskringla – Vikingløypa

Il versante più melodico del funeral, la cui espressione più alta è attribuibile agli imprescindibili Shape Of Despair, seguiti a ruota dai meno elaborati ma ugualmente grandiosi Ea, sta prendendo piede, almeno alla luce delle sempre più frequenti uscite che traggono spunto proprio da quest’ultima band.

Tocca oggi al solo project Heimskringla (proveniente dagli Stases nonostante tutto, dal monicker ai titoli dei brani, faccia riferimento alla Scandinavia) offrire quasi ottanta minuti di buona musica che, se non fa molto per distinguersi da album come Ea Taesse o Au Ellai, resta comunque oltremodo gradevole grazie al buon gusto melodico che Niðagrisur immette a profusione nel proprio sound.
Il disco ci mette un po’ a decollare, perché Skandinavia I, almeno per un quarto d’ora mostra coordinate più ambient finché finalmente anche la chitarra entra a delineare le proprie efficaci linee armoniche.
Da li in poi Vikingløypa mostra le sonorità che gli amanti del genere ben conoscono e che vengono proposte con perizia e competenza, per un risultato finale che soddisfa e che, come livello, non si va a collocare neppure troppo lontano dall’ultimo parto degli Ea, A Etilla.
Per restare in questa sfera d’influenza, se gli Heimskringla sono un gradino sotto gli Abysskvlt, perché non raggiungono con la stessa continuità i loro picchi emozionali, si dimostrano di gran lunga più efficaci di certe proposte eccessivamente devote ai propri modelli come, per esempio, quella dei Luna.
Vikingløypa è comunque un bel disco, in grado di fornire nutrimento a sufficienza per chi anela a sonorità melanconiche e dal mood meno catacombale.

Tracklist:
1.Skandinavia I
2.Skandinavia II
3.Vikingløypa
4.Íslenska Vatnið

Line-up:
Niðagrisur Guitars, Bass, Drums, Synths, Vocals

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