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Recensione : Grond – Worship The Kraken

Ogni brano è un piccolo gioiellino di genere, niente novità o sperimentazioni, solo grande musica estrema conosciuta come death metal

Grond – Worship The Kraken

Gli oceani nacondono nei profondi abissi avvolti da un’oscurità millenaria mostri abominevoli, creature che vivono in luoghi impossibili da raggiungere per l’uomo, ma che, quando decidono di tornare in superficie, portano con sé morte e distruzione ed il mare diventa una trappola mortale, un inferno d’acqua che si chiude sopra i resti del massacro perpetrato dal Kraken, la leggendaria piovra gigante.

La colonna sonora di questo abominio si intitola Worship The Kraken, secondo lavoro sulla lunga distanza per deathsters russi Grond, macchina di morte in musica proveniente dalla Russia, attiva dall’alba del nuovo millennio e con un primo lavoro alle spalle (Howling from the Deep del 2013) più un paio di lavori minori in formato ep.
Il quartetto composto da Kist (batteria, voce), Dust e Raze (chitarre) e Daemorph al basso, pesca dal cilindro un bellissimo lavoro di death metal old school, devastante in tutte le sue parti, una perla nera che dal fondo dell’oceano viene in aiuto ai marinai per rispedire il Kraken nel profondo degli abissi a colpi di metal estremo con le carte in regola per deliziare gli amanti del death metal classico.
Prodotto benissimo, Worship The Kraken deflagra in tutta la sua potenza, blast beat, rallentamenti, riff potentissimi ed un growl d’antologia imprimono al lavoro una marcia in più e tutto funziona a dovere, devastante e letale come la morsa dei tentacoli del mostro marino.
Siamo perfettamente in bilico tra la tradizione europea ed il death metal Bay Area, una blasfema alleanza che produce devastazione in musica, la varietà nel songwriting, i continui cambi di ritmo ed atmosfere, tra roboanti e distruttive cavalcate e la marzialità del doom/death di scuola Asphyx (Below the Thunders… apice dell’opera ) fanno del nuovo lavoro dei Grond un esempio di perfetto di metal estremo vecchia scuola, arrembante, oscuro, guerresco e devastante.
Ogni brano è un piccolo gioiellino di genere, niente novità o sperimentazioni solo grande musica estrema conosciuta come death metal e questo basta per fare di Worship The Kraken uno dei lavori migliori di quest’anno nel genere.
Asphyx, Entombed, Immolation, Dismember, Bolt Thrower, Obituary, la storia del death metal sta tutta in questi quaranta minuti di musica estrema creata dai Grond, perdersela è peccato mortale.

TRACKLIST
1. Invocation
2. Kronos the Devourer
3. Steel Coffins
4. White Waters of South
5. Blood Monk (Goatlord cover)
6. Worship the Kraken
7. Below the Thunders…
8. Devonian Tyrant
9. Japetus the Ice Gate
10. Typhoon is Coming

LINE-UP
Kist – drums / vocal
Dust- guitar
Raze – guitar
Daemorph – bass

GROND – Facebook

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