iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Forteresse – Thèmes Pour La Rébellion

Il black metal del quartetto nordamericano è lineare, melodico, epico ed intenso, legandosi alla perfezione con le tematiche indipendentiste portate avanti con grande convinzione in tutti questi anni.

Forteresse – Thèmes Pour La Rébellion

I canadesi Forteresse sono in circolazione ormai da un decennio, nel corso del quale hanno dato alla luce una serie di lavori accomunati da tematiche inerenti l’identità nazionale della loro terra, il Quebec, e soprattutto, da una qualità complessiva sempre piuttosto elevata.

Il loro quinto full length, Thèmes pour la Rébellion, non fa eccezione né per contenuti lirici (ovviamente di matrice francofona) né per l’esito finale: il black metal del quartetto nordamericano è lineare, melodico, epico ed intenso, legandosi alla perfezione con il concept portato avanti con grande convinzione in tutti questi anni.
Lo stile adottato non apporta particolari elementi innovativi e, sotto certi aspetti, lo si potrebbe ricondurre anche a certe band nordeuropee, visto il sound è pervaso da un epico lirismo accostabile, a tratti, ai Catamenia del magnifico Location: Cold; va detto che la matrice d’oltreoceano è rinvenibile comunque in quel gusto melodico che, per lo più, manca alla band del vecchio continente allorché si approcciano al genere in maniera diretta, come fanno appunto i Forteresse.
In Thèmes pour la Rébellion tale aspetto è del tutto appannaggio di un lavoro chitarristico che tesse con continuità armonie ben memorizzabili, mentre le tastiere svolgono un lavoro di cucitura misurato quanto efficace.
In una quarantina di minuti i Forteresse ci raccontano il loro punto di vista sui movimenti di ribellione contro il dominio britannico che ebbero come fulcro proprio il Quebec, nel 1837, e che furono propedeutici all’ottenimento dell’indipendenza del Canada.
Il disco è compatto, privo di momenti deboli e convince appieno nonostante le giustificate obiezioni di chi ne lamenterà la relativa originalità: di fronte a splendide bombe sonore come Spectre de la Rébellion e Vespérales, francamente c’è solo da inchinarsi di fronte alla capacità dei Forteresse di coinvolgere l’ascoltatore, mantenendo sempre elevata una tensione emotiva che si estrinseca nelle melodie sprigionate dalla chitarra solista.
Un lavoro da godersi cercando di coglierne la reale essenza, tenendo ben presente il fatto che la spinta indipendentista è una materia concreta e non solo un pretesto lirico, e sfruttando magari l’occasione per andare a ripescare le precedenti uscite.

Tracklist:
1. Aube de 1837
2. Spectre de la Rébellion
3. Là où Nous Allons
4. Par la Bouche de mes Canons
5. Le Sang des Héros
6. Forêt d’Automne
7. Vespérales
8. Le Dernier Voyage

Line-up:
Athros – Vocals
Moribond – Rhythm guitars/bass
Matrak – Lead guitars
Fiel – Drums

FORTERESSE – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Eventide – Waterline

Gli Eventide offrono una versione dell’ambient drone intrisa da corpose sfumature jazz e sempre in grado di attrarre l’attenzione rifuggendo ogni stucchevolezza.

Faal – Fin

Fin merita d’essere ascoltato e apprezzato quale prova delle capacità di una band la cui fine lascia più di un rimpianto, non solo per l’irreparabile perdita umana ma anche perché, per il potenziale espresso, avrebbe meritato maggiore attenzione rispetto a quella ottenuta lungo una quindicina d’anni di attività.

Hamferð – Men Guðs hond er sterk

Il sound della band di Tórshavn è talmente peculiare da sfuggire ad ogni tentativo di sommaria classificazione: il tutto avviene senza il ricorso a chissà quali soluzioni cervellotiche in quanto gli Hamferð mettono il loro smisurato talento al servizio di un lirismo che, oggi, è appannaggio solo di pochi eletti.