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Recensione : Ex Animo – Neverday

Un album intenso, oscuro e melanconico il giusto per piacere a tutte le anime inquiete che si aggirano in notti buie ed intrise di disperata decadenza.

Ex Animo – Neverday

Un’altra band di spessore nell’immenso panorama del symphonic gothic metal, questa volta però con più di un richiamo al doom/dark ed alle band storiche che portarono all’attenzione le atmosfere eleganti ed oscure del metallo gotico con voce femminile.

Gli Ex Animo sono un quintetto ucraino attivo dall’inizio del nuovo millennio e Neverday è il secondo lavoro sulla lunga distanza, dopo la firma con Metal Scrap, label che ci ha visto giusto, perché il nuovo album è molto emozionale, aggressivo e splendidamente colmo di atmosfere doom/dark.
Le ritmiche aggressive, il suono delle sei corde che richiamano a più riprese i primi lavori di Anathema e Paradise Lost e la voce di Julia Orwell, molto vicina a quella di Cristina Scabbia, formano un sound fuori dalle solite debordanti atmosfere bombastiche che caratterizzano i suoni dell’ultima generazione dei gruppi di genere, incontrando invece i suoni oscuri e maturi del doom e del death, specialmente quando il vocione brutale di Andrew Lunko si impossessa della scena o accompagna l’elegante musa.
Non sono i primi gli Ex Animo a ripercorrere il cammino oscuro dei gruppi del decennio novantiano, un buon numero di realtà, specialmente nell’underground sta tornando ai suoni più dommy e meno bombastici di questi anni e la scena non può che giovarsene.
L’atmosfera di cui si nutre Neverday, rimane per tutta la sua durata piacevolmente malinconica e struggente, il growl dona quel tocco di disperata drammaticità che rende il lavoro più estremo, mentre la vocalist si erge ad eroina, sirena solitaria nel mezzo a tempeste di metallo massiccio, cadenzato e potentissimo.
Non mancano songs pregne di delicato mood dark/gotico (Spring Covered with Snow e Scream of Silence) e potenti tsunami death/doom come Aeons Of Sadness, la splendida Shattered Universe e l’irruenza sinfonica di The Memories of a Broken Man.
Un album intenso, oscuro e melanconico il giusto per piacere a tutte le anime inquiete che si aggirano in notti buie ed intrise di disperata decadenza.

TRACKLIST
1. Neverday
2. Aeons of Sadness
3. Soulglass
4. Spring Covered with Snow
5. Shattered Universe
6. The Memories of a Broken Man
7. Scream of Silence
8. Just Tired (outro)

LINE-UP
Andrew Lunko – guitars, vocals
Victor Kotlyarov – guitars
Julia Orwell – vocals
Evgeniy Pavlov – bass
Aleksey Semenyakin – drums

EX ANIMO / Facebook

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