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Recensione : Bruno Bavota – Mediterraneo

Un lavoro intimo e personale che trasmette emozioni e sensazioni ad ogni secondo, ad ogni nota

Bruno Bavota – Mediterraneo

A distanza di poco più di un anno da “Secret Of The Sea”, il compositore napoletano Bruno Bavota ritorna con Mediterraneo. Il nuovo lavoro, ancora più raffinato, intimo ed emotivo dei precedenti, si compone di undici affascinanti capitoli, pubblicati in sole cinquantacinque copie per la più che attenta etichetta russa Dronarivm.

Le flebili note dell’iniziale Interlude, crescendo pian piano insieme all’inserirsi di violino, introduce i pensieri notturni della intima e delicata Home, oltre ai crepuscoli post rock dell’invernale Hands.
L’emotivo accarezzare di Who Loves, Lives, invece, riflessivo e così familiare, lascia che a seguire siano la luminosa chitarra acustica di Alba (accompagnata poi da pianoforte e violino) e l’avvolgere piacevole di The Night.
Il pacifico procedere di Mediterraneo, subito dopo, apre al progredire affascinante di A Quiet Place, mentre il piglio più vivace di Sweet Fall (soprattutto nella seconda parte), accompagna fino alle note di Passport To The Moon (giocate su brevi crescendo e ampi momenti dall’animo pensieroso).
Fairy Tale, infine, con la sua vivida morbidezza, chiude il disco nel migliore dei modi.

Gli undici nuovi brani di Bruno Bavota catturano l’attenzione in men che non si dica. Ci troviamo di fronte a un lavoro intimo e personale che trasmette emozioni e sensazioni ad ogni secondo, ad ogni nota. Un musicista che va conosciuto ed approfondito, magari partendo da questo album e andando a ritroso nella sua discografia.

Tracklist:
01. Interlude
02. Home
03. Hands
04. Who Loves, Lives
05. Alba
06. The Night
07. Mediterraneo
08. A Quiet Place
09. Sweet Fall
10. Passport To The Moon
11. Fairy Tale

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