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Recensione : Attick Demons – Let’s Raise Hell

Let's Raise Hell è un ottimo album, inutile dire che è un ascolto obbligato per i fans dei Maiden, ma il consiglio si estende anche a tutti gli amanti del metal più classico.

Attick Demons – Let’s Raise Hell

Tornano in pista gli Attick Demons, band portoghese che ripercorre con il proprio sound le gesta della vergine di ferro da ormai vent’anni, pur non avendo una numerosa discografia alle spalle.

Infatti il gruppo, sotto l’ala della label tedesca Pure Steel, è solo al secondo lavoro sulla lunga distanza, le sue uscite si limitano ad un ep omonimo uscito nel 2000, un demo, ed il primo album intitolato Atlantis ed uscito cinque anni fa.
Tre chitarre come i Maiden da Brave New World, disco che vedeva il ritorno di Adrian Smith tra le fila della band del despota Steve Harris, ed un cantante che lascia di stucco da quanto la sua voce sia perfettamente uguale a quella di Bruce Dickinson.
Semplici cloni? Assolutamente no, Let’s Raise Hell è un bellissimo lavoro di heavy metal classico dove le somiglianze con la più famosa metal band del pianeta sono palesi, ma non inficiano un risultato ottimo sotto tutti i punti di vista.
Il songwriting regala perle metalliche dure come l’acciaio, a tratti travolgenti, ma che sanno regalare qualche spunto progressivo, meno prolissi degli ultimi lavori della vergine di ferro e più in linea proprio con l’album uscito nel 2000 e che tornava a far risplendere la maschera di Eddie sui palchi di tutto il mondo.
Let’s Raise Hell vs Brave New World, da questo fantasioso scontro la band portoghese ne esce alla grande, grazie ad una produzione che esalta la potenza vocale del singer e rende i suoni dei brani puliti e cristallini, mentre la bravura dei musicisti contribuisce ad esaltare l’ascoltatore, travolto dai solos che si intrecciano come serpenti in amore, ed una sezione ritmica che esce potente e pesante come un carro armato.
I brani che sparano nobile metallo maideniano sono all’altezza della situazione, Adamastor colma di accelerazioni e cambi di ritmo da infarto, Glory To Gawain dove la voce di Artur Almeida tocca vette altissime, The Endless Game (la Ghost Of The Navigator di Let’s Raise Hell), mentre la palma di migliore song dell’album va all’oscura Dark Angel, aperta da atmosfere arabeggianti, chitarre lusitane e che si trasforma in un midtempo dove il cantante duetta con una voce femminile da brividi.
Il finale è riservato ad un tris di brani dall’alto potenziale esplosivo: Ghost, Nightmare e Ritual tornano a duellare sul campo con lo storico sestetto britannico, in un quanto mai sanguinario corpo a corpo, dove con la song conclusiva valorizzata da una serie di riff straordinari, riescono a fuggire e a rimandare alla prossima uscita il singolar tenzone.
Let’s Raise Hell è un ottimo album, inutile dire che è un ascolto obbligato per i fans dei Maiden, ma il consiglio si estende anche a tutti gli amanti del metal più classico.

TRACKLIST
1. The Circle Of Light
2. Adamastor
3. Glory to Gawain
4. Dark Angel
5. The Endless Game
6. Let’s Raise Hell
7. Ghost
8. Nightmares
9. Ritual

LINE-UP
Artur Almeida – vocals
Luis Figueira – guitars
Nuno Martins – guitars
Hugo Monteiro – guitars
João Clemente – bass
Ricardo Allonzo – drums

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