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Recensione : Alvenrad – Habitat

Buon esordio per gli Alvenrad con un ottimo album di genere, fortemente consigliato a chi apprezza nel metal le contaminazioni di stampo folk.

Alvenrad – Habitat

Interessante debutto per il duo olandese Alvenrad, che ci spiazza con Habitat, un album folk metal che, a differenza delle centinaia di uscite nel genere, riesce ad essere originale e con ottime idee che escono prepotentemente all’ascolto del disco.

I ragazzi di Veluwe, Mark Kvint, che si prende cura di tutte le vocals oltre a chitarre e flauti, e Jasper Strik alle tastiere, piano e programming, aiutati da altri musicisti tra cui Erik Sprooten (Ancient Rites), aggiungono al loro folk metal sonorità e atmosfere ora riconducibili al black, ora all’hard rock settantiano, specialmente in alcuni passaggi di tastiere di chiara ispirazione uriah heep e per l’uso dei flauti alla Jethro Tull, che rendono l’album vario e personale.
Bellissime le prime quattro song dove questa tendenza è maggiormente marcata, infatti, fino alla title-track la voce in growl appare sporadicamente ed il buon Mark, dotato di una gran bella voce, sciorina toni cangianti ma sempre puliti di ottima fattura.
Gran brano risulta quindi Zwartwildernis, dalla ritmica hard rock ed un riff a metà pezzo di chiara matrice Jethro Tull, che si ripetono nella veloce Verweven Lauwen e nell’ottima Foreest in Tweelicht, dove la voce in growl è accompagnata da tastiere settantiane per un ottimo contrasto di influenze.
Il disco, cantato in lingua madre, riesce piacevolmente ad intrattenere ed il duo è capace di inglobare le proprie idee mantenendo un filo conduttore per tutta la sua durata; verrete così trasportati nella foresta, accompagnati nel vostro vagabondare tra alberi secolari dalle note dei due menestrelli olandesi, protetti da ogni pericolo che la natura ha in serbo.
Buon esordio, quindi, per gli Alvenrad con un ottimo album di genere, fortemente consigliato a chi apprezza nel metal le contaminazioni di stampo folk.

Tracklist:
1. Woudakoestiek
2. Zwartwildernis
3. Verweven Klauwen
4. 1911
5. Habitat
6. O Patrones
7. Adel des Gemoeds
8. Foreest in Tweelicht
9. Ondermaans

Line-up:
Mark Kwint – Vocals, Guitars, Flute
Jasper Strik – Keys, Piano, FX, Programming
Guest musicians:
Erik Sprooten – Solo
Koen De Graaf – Grunts
Arjan Hoekstra – Bass,Vocals
Hanna Von Gorcum – Vocals

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