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Recensione : Aether Drop – Mannequins

Un album perfetto sotto ogni punto di vista, ormai una piacevole abitudine quando si parla di prodotti provenienti dalla nostra penisola,

Aether Drop – Mannequins

Altra ottima release uscita via Agoge Records in questo inizio anno.

La band in questione, Aether Drop, debutta per l’etichetta di Gianmarco Bellumori con questo ottimo lavoro dal titolo Mannequins, colmo di sonorità alternative e post grunge, non dimenticando il genere padre di questo tipo di sonorità, l’hard rock.
Fondati nel 2012 e formata da musicisti già con passate esperienze nella zona romana, la band dopo un’intensa attività in sede live arriva alla firma per l’etichetta laziale e il traguardo del primo lavoro è l’inizio di un viaggio che, alla luce delle buone impressioni suscitate dall’ascolto di questo lavoro, dovrebbe riservare agli Aether Drop grandi soddisfazioni.
Inutile negare l’evidenza, fino a non molti anni fa la qualità dei lavori in ambito metal/rock, vuoi per produzioni fai da te, vuoi per la scarsa preparazione dei musicisti risultava, in confronto alle realtà provenienti da fuori confine, impietosa, lasciando sempre l’amaro in bocca a chi non ha mai smesso di rivolgere lo sguardo all’underground nazionale, dove i talenti non sono mai mancati, sebbene aiutati poco o nulla da una scena insensibile alle produzioni nostrane.
Premessa dovuta per introdurvi un album perfetto sotto ogni punto di vista, suonato e prodotto alla grande, come ormai è, fortunatamente, una piacevole abitudine quando si parla di prodotti provenienti dalla nostra penisola, in tutti i generi di cui si nutre l’underground metal/rock.
Mannequins, allora, conferma questo stato di grazia, portando alla luce un’altra ottima band, dai suoni molto americani (e non potrebbe essere altrimenti, visto il genere suonato) e che, con una personalità strabordante, miscela post grunge, ritmiche colme di groove, l’ottimo impatto di certe realtà new metal e solos graffianti di scuola hard rock, risultando affascinante pur nel mare di influenze (o meglio ancora di ispirazioni) nel quale il gruppo della capitale si immerge.
Preso per mano da un cantate (Lucas Allori) protagonista di una prova eccellente, che ai più potrà ricordare Myles Kennedy, ma dotato di un tono vario che lo aiuta ad interpretare le varie canzoni in maniera del tutto personale, e supportato da un ottimo songwriting reso ottimamente da una band affiatata, Mannequins riassume due decadi di hard rock moderno e made in U.S.A, andando addirittura più a ritroso e a tratti sfiorando gli anni settanta, finendo per imprigionare in alcuni brani atmosfere proprie di quegli anni (Tyranny).
Sono atmosfere, sfumature, ciliegine di una deliziosa torta che, come ingredienti, usa in ottima quantità Alter Bridge, Black Label Society e Papa Roach, Alice In Chains e groove come se piovesse, assoli di gustoso metal/rock, ora graffianti, ora melodici, da parte della coppia Mattia Lotini e Paolo Ripani.
Mattia Cocciolone al basso e Raffaele Pontillo alle pelli portano la musica della band dove il songwriting lo richiede, con ritmiche ora varie ed intricate, ora più lineari e potenti, facendo in modo che l’ascoltatore sia rapito da questi improvvisi cambi di umore, fungendo da collante per il suono di tutto il lavoro.
Una raccolta di brani bellissimi, partendo dal primo singolo, Attitude, passando per la già citata Tyranny, From The Inside, Keep Yourself Alive e la conclusiva e bridgeiana Made In Tears.
Ottimo lavoro e grande band.

Tracklist:
1. Mannequins
2. Attitude
3. Eyes Wide Open
4. Tyranny Child
5. From the Inside
6. Anger Grows
7. The Way We Answer
8. Keep Yourself Alive
9. Indifference
10. Aria
11. Made of Tears

Line-up:
Luca Allori – Lead Vocals
Mattia Lotini – Lead & Rithm Guitar
Paolo Ripani – Lead & Rythm Guitar, Backing Vocals
Mattia Cocciolone – Bass
Raffaele Pontillo – Drums, Backing Vocals

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